Mancano pochi giorni all’uscita su Netflix di una delle serie più attese dell’anno: Il problema dei tre corpi, show curato dai creatori de Il Trono di Spade David Benioff e D.B.Weiss con Alexander Woo, debutterà sulla piattaforma e punta a regalare ai fan del sci-fi un progetto ambizioso. Ma quanto?
Mostrata in anteprima all’evento Series Mania di Lille lo scorso venerdì, a quanto pare i primi episodi hanno confuso parecchio una parte del pubblico, immediatamente diviso nelle sue valutazioni. «Mi chiedo se tutti gli ami che hanno lanciato mi daranno in cambio qualche chiarimento in più – è il parere dell’attore Malick Bauer, star della serie tedesca Sam – A Saxon, ripreso da Variety – La serie ha potenziale, ma non vedo un percorso chiaro».
Ha proseguito poi aggiungendo: «Può essere una grande cose, ma mi chiedo se al pubblico verrà concesso il giusto tempo. È uno dei problemi degli show di oggi: bisogna catturare la gente nel modo giusto o troveranno qualcos’altro. È troppo lenta? Per uno spettatore del 2024, sì. Per un artista, no. È come riguardare Lost da capo. Io sono disposto a farlo, ma non so se il mercato la seguirà».
Altro paragone invece per il regista della mini-serie Les Oubliett, Bertrand Desrochers: «Mi ha ricordato Dune, perché il primo film è servito come trailer per il secondo. Oh guarda, Zendaya! Se mi date altri soldi per un altro film, vi farà vedere di più di lei. Si tratta solo di costruire suspense». A quanto pare, il suo parere è condiviso tra chi ha visto i primi episodi de Il problema dei tre corpi: viene descritta come lenta, complicata e fredda, con molti che avrebbero addirittura abbandonato la visione del pilot.
I creatori de Il Trono di Spade a quanto pare si sono lanciati in una missione non facile, ovvero adattare la saga cinese di Liu Cixin che per molti è considerata infilmabile. Un aspetto che intriga un’altra parte di pubblico: «Non mi piace quando le cose sono troppo facili, è noioso – ha detto la scrittrice Delphine de Vigan, il cui Based on a True Story (Quello che non so di lei) è stato adattato in un film da Roman Polański e Olivier Assayas – Mi sono piaciuti i primi due episodi. Ho dovuto impegnarmi per capirlo e capire tutte le connessioni tra i personaggi. Ho due figli e per loro è lo stesso: la semplicità non è quello che si cerca in questi giorni».
La serie, ricordiamo, descrive un passato, un presente e un futuro immaginari nei quali la Terra entra in contatto con una civiltà aliena di un vicino sistema stellare, composto da tre stelle simili al Sole che orbitano l’una intorno all’altra in un instabile sistema a tre corpi. La sinossi ufficiale diffusa da Netflix recita:
Un racconto elettrizzante che ridefinisce i canoni del dramma fantascientifico attraverso misteri sovrapposti e gravi implicazioni al di fuori di ogni classificazione, tratto dall’acclamata trilogia bestseller Il problema dei tre corpi. La fatidica decisione di una donna nella Cina degli anni ’60 riecheggia attraverso lo spazio e il tempo fino a raggiungere un gruppo di geniali scienziati nel presente. Quando le leggi della natura si sgretolano davanti ai loro occhi, cinque ex colleghi si riuniscono per affrontare la più grande minaccia nella storia dell’umanità.
Nel cast saranno presenti Liam Cunningham e John Bradley, noti al grande pubblico per aver già interpretato rispettivamente Davos Seaworth e Samwell Tarly in Game of Thrones; Benedict Wong, volto dell’amato stregone Wong nel Marvel Cinematic Universe; Jovan Adepo (Babylon, Barriere); Eiza González (Baby Driver – Il genio della fuga, Ambulance); Tsai Chin (Now You See Me 2, Shang-Chi e la leggenda dei Dieci Anelli); e Jess Hong (Creamerie). Completano il cast Marlo Kelly, Alex Sharp, Sea Shimooka, Zine Tseng, Saamer Usamani, Jonathan Pryce, Rosalind Chao, Eve Schnetzer e Ben Ridley.
Il problema dei tre corpi arriva su Netflix dal 21 marzo 2024.
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Foto: Netflix
Fonte: Variety
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