Il product placement in Italia
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Il product placement in Italia

All';Entertainment Roadshow 08 si è svolta una tavola rotonda sulla pubblicità nei film

Il product placement in Italia

All';Entertainment Roadshow 08 si è svolta una tavola rotonda sulla pubblicità nei film

Tra gli appuntamenti più importanti della prima edizione del Entertainment Roadshow 08 (svoltosi il 6 e il 7 novembre presso il multiplex Uci Bicocca di Milano) si segnala la tavola rotonda “Product placement – un mondo da scoprire”. L’incontro è stato moderato da Vito Sinopoli (presidente di Editoriale Duesse) ed è stato introdotto da Giampaolo Fabris, professore ordinario di sociologia dei consumi all’Università San Raffaele di Milano e presidente del corso di Laurea in Scienze della Comunicazione nella Facoltà di Psicologia. Franco Chimenz, socio fondatore di Cattleya, ha illustrato le positive esperienze della casa di produzione romana nel product placement, citando nel particolare case history legate a pellicole come Commediasexy, Ho voglia di te e Romanzo criminale. «In questi anni abbiamo sviluppato un’importante esperienza nel product placement», ha precisato Chimenz, «coinvolgendo in queste operazioni anche i registi e gli sceneggiatori. Questo perché il prodotto sia inserito nel modo più fluido e coerente possibile all’interno del film». Grazie all’intervento di Andrea Lazzarin, direttore marketing di Medusa Film e Medusa Cinema si è potuto comprendere l’importanza del product placement anche sulle successive finestre di sfruttamento: home video, pay per view, pay Tv e free Tv. Anche il settore dei videogame è particolarmente coinvolto nel product placement come hanno testimoniato Alberto Coco, direttore marketing Ubisoft Italia e Amy Jenkins, Emea B2b Sales & Partnership Manager Ubisoft. Secondo Filippo Selden, Head of Strategic Catalogue Marketing di Emi Music Italy la musica «è il media più traversale, in grado di recepire meglio le innovazioni e di legarsi al quotidiano di tutti. Per un investitore legarsi alla musica è strategico perché essa può colpire un target preciso, è in grado di amplificare efficacemente il messaggio e creare al contempo un’emozione in modo assolutamente funzionale». 

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