Gli ultimi quindici anni di cinema e di botteghino mondiale sono stati dominati dal Marvel Cinematic Universe. La Casa delle Idee ha settato un preciso standard per quanto riguarda i cinecomic e la sola alternativa (fino a un certo punto) è stata rappresentata dal DC Extended Universe. Eppure, c’è un film tratto da un fumetto che molti portano ancora oggi in palmo di mano come perfetto esempio di adattamento: Watchmen.
Più che la trilogia del Cavaliere Oscuro di Christopher Nolan, che poco ha a che fare direttamente con gli albi su Batman, il film di Zack Snyder è considerato un adattamento più diretto del lavoro di Alan Moore – nonostante lo stesso scrittore lo ritenga un prodotto imbarazzante. Come cinecomic era sicuramente atipico, considerando che nel frattempo stavano già uscendo i primi Marvel come Iron Man e L’Incredibile Hulk.
Secondo Patrick Wilson, interprete di Daniel Dreiberg / Gufo Notturno II nel film del 2009, quell’opera era in qualche modo unica nel suo genere e il pubblico ancora non era pronto per vederla. Ne ha parlato durante la promozione di Insidious: La Porta Rossa, nuovo capitolo della saga horror di cui è protagonista da anni. Parlando di come sarebbe recepito al giorno d’oggi Watchmen, ha ammesso: «È un film avanti rispetto ai tempi. Mentre lo giravamo, Nolan ha rilasciato un’immagine del suo Il Cavaliere Oscuro ed era molto simile. Abbiamo pensato che quella fosse la direzione in cui i film stavano andando, se ha senso».
Wilson ne era sicuro: «Sapevo che Zack Snyder fosse più avanti rispetto agli altri. È strano dire che il pubblico non era pronto per vederlo, ma c’era bisogno di un film del genere». E anche l’universo Marvel così osannato e performante negli ultimi anni, per l’attore, gli deve molto: «C’è bisogno che alcuni film siano così dark, per permettere ad un The Avengers di essere invece così leggero. Lo credo davvero».
I film Marvel si sono sempre distinti per il loro umorismo leggero e spesso demenziale (dall’arrivo di James Gunn e Taika Waititi soprattutto), ma per farlo c’era bisogno di un termine di paragone e Watchmen ha fornito l’esempio perfetto, per il suo protagonista. Wilson, inoltre, ha svelato che quello è l’unico film della sua carriera che ha riguardato tutto intero dalla première, assieme al figlio di 13 anni.
Voi cosa ne pensate? Uno dei film più famosi di Zack Snyder era davvero troppo “oscuro” o particolare per poter piacere al pubblico, in quel momento? Diteci la vostra, come sempre, nei commenti.
Foto: MovieStills
Fonte: CinemaBlend
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