I fan della trilogia di Il Signore degli Anelli di Peter Jackson hanno sempre espresso il proprio apprezzamento per le edizioni estese dei film, che, soprattutto per quanto riguarda Le due torri e Il ritorno de re, hanno contribuito ad aumentarne ulteriormente lo spessore narrativo. Una particolare scena inserita nel capitolo conclusivo della trilogia tuttavia si è rivelata decisamente controversa.
Quando Aragorn conduce i suoi amici e le restanti forze di Gondor e di Rohan al Nero Cancello per mettere in atto un diversivo, al fine di far guadagnare tempo a Frodo e Sam, questo lancia la sfida a Sauron esclamando davanti al Morannon chiuso «Che il Signore della Terra Nera venga avanti! Che giustizia sia fatta su di lui!». La versione cinematografica porta direttamente all’aprirsi del cancello e alla discesa in campo delle forze di Mordor che accerchiano quelle di Gondor e Rohan, che daranno vita da lì a pochi istanti alla Battaglia del Morannon.
Nella versione estesa del film prima vediamo invece l’apparizione un personaggio noto come la “Bocca di Sauron“, messaggero e luogotenente tra i più fidati del Signore di Mordor. Questo non perde tempo a deridere Aragorn, Gandalf e i loro compagni, tentando di gettarli nella disperazione mostrando loro la cotta di Mithril di Frodo che gli orchi avevano preso a Cirith Ungol. La Bocca di Sauron afferma poi che le forze di Mordor avevano torturato a morte l’hobbit, per poi insultare Aragorn, asserendo che non basta possedere “una spada elfica rotta” per diventare re. In risposta, l’erede di Isildur cavalca a fianco del messaggero decapitandolo con un preciso colpo di spada ed esclamando come tutte le parole da esso pronunciate non fossero altro che menzogne.
Molti fan hanno ritenuto questa azione come impulsiva di Aragorn e decisamente in contrasto con la nobiltà del personaggio. La Bocca di Sauron, infatti, era un ambasciatore inviato a “trattare” con i nostri eroi prima dell’inizio della battaglia e, nonostante le sue parole taglienti, non estrae mai alcuna arma ed al momento del fatto è anche in chiara inferiorità numerica. Con questo gesto Aragorn quindi viola le antiche leggi di guerra rispettate – anche se con alcune eccezioni – pure dal Nemico, le quali prevedono l’inviolabilità degli ambasciatori.
Il fastidio dei fan è stato poi acuito anche dal fatto che nel romanzo di J.R.R. Tolkien la sequenza si svolge in modo nettamente differente. Queste antiche e ormai codificate “cortesie” tra belligeranti vengono infatti anche citate direttamente da Gandalf e sottolineano una volta di più come in tale sequenza presente nell’edizione estesa del film sia in netto contrasto con l’opera originale. Nel capitolo “Il Cancello Nero si apre” de Il ritorno del re, possiamo infatti leggere quanto segue:
“Aragorn non rispose, ma lo fissò negli occhi, trattenendo lo sguardo, e lottarono così per un momento; ma presto, benché Aragorn non si fosse mosso né avesse portato la mano alla spada, l’altro indietreggiò come minacciato d’un colpo. «Sono un araldo e un ambasciatore, e non posso essere assalito!», gridò. «Ove vigono simili leggi», disse Gandalf, «vi è anche la consuetudine che gli ambasciatori siano meno insolenti. Ma nessuno ti ha minacciato. Non hai nulla da temere da noi fino a quando non avrai portato a termine il tuo compito. Ma dopo, a meno che il tuo padrone non sia colto da improvvisa saggezza, tanto tu quanto tutti i suoi servitori correrete grave pericolo.”
La trilogia cinematografica, come sappiamo, si è presa alcune libertà rispetto al romanzo de Il Signore degli Anelli, ma mai come in questo caso non è la deriva dal materiale originale in sé ad aver alterato i fan. Aragorn è infatti notoriamente un personaggio giusto e misericordioso, al punto da aver impedito in Le due torri che re Théoden uccidesse Grima Vermilinguo, il quale era probabilmente più pericoloso della Bocca di Sauron, dal momento conosceva i segreti dei Rohirrim.
Ci sono tuttavia alcune possibili spiegazioni più razionali verso il gesto di Aragorn. Al di là delle implicazioni morali, uccidere la Bocca di Sauron nascondeva indubbiamente molti vantaggi. Lo scopo ultimo della Battaglia del Morannon era quello di distrarre Sauron, e una tale sfacciata violazione delle regole della guerra non poteva che catturare l’attenzione del Signore Oscuro. Inoltre, la bocca di Sauron non era solo un semplice messaggero; secondo il romanzo, era infatti anche un potente stregone e uno dei più importanti tenenti dell’esercito di Mordor, con Aragorn che avrebbe quindi privati il Nemico di uno dei suoi più capaci leader militari.
Ad ogni modo, è innegabile come tale azione a prima vista sembri stonare con la figura di Aragorn che impariamo a conoscere nel corso dei film, e non è quindi un mistero che questa scena sia stata tagliata dal montaggio cinematografico de Il Signore degli Anelli.
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