Si torna nella Terra di Mezzo: arriva oggi al cinema Il Signore degli Anelli – La guerra dei Rohirrim, il nuovo film animato del franchise che ci racconta eventi mai esplorati, ambientati 183 anni prima della trilogia cinematografica di Peter Jackson.
Le vicende narrate sono tratte dall’appendice dei romanzi originali di Tolkien e delineano la guerra tra la Casa di Helm Mandimartello, il leggendario re di Rohan, e Wulf, abile e spietato signore dei Dunlandiani, in cerca di vendetta per la morte di suo padre. Al centro della trama, negli scritti originali, ci sono Helm e i suoi due figli, Haleth e Háma, con il nipote Fréaláf, che assume ufficialmente il trono dopo la conclusione del conflitto. Il film, invece, ha optato per una decisione destinata a far discutere i puristi di Tolkien, mettendo al centro una figura femminile: Héra, la figlia di Helm, che nel romanzo rimane senza nome e viene menzionata soltanto una volta.
Certo, anche in altre occasioni è stato necessario che gli adattamenti cinematografici si discostassero dal materiale originale, spesso proprio riguardo al trattamento dei personaggi femminili. Per esempio, già Peter Jackson aveva scelto di dare più spazio all’elfa Arwen, espandendo il suo ruolo fino a sovrapporlo a quello di Glorfindel, e addirittura filmando delle scene che includevano la sua presenza durante la battaglia al Fosso di Helm.
Chi ha già apprezzato questo tipo di operazione troverà sicuramente pane per i suoi denti ne Il Signore degli Anelli – La guerra dei Rohirrim. Diversamente, i fan che preferiscono gli adattamenti più fedeli hanno criticato la produzione, accusando gli autori di essersi piegati al politically correct.
Parlando con CBR, la sceneggiatrice Philippa Boyens ha giustificato la scelta di Héra come protagonista, spiegando che proprio il ruolo estremamente marginale che ricopriva nel testo originale ha reso possibile espandere e costruire attorno a lei una storia del tutto nuova. «Penso che sia molto importante mostrare una protagonista femminile in questo universo fantastico. È ora passata – ha spiegato -. Ma questo non è l’unico motivo per cui lo abbiamo fatto. Leggendo il testo originale, ci è parso che lei fosse uno dei personaggi più interessanti attraverso il quale raccontare la storia. Héra è al cuore del conflitto fin dall’inizio. In un certo senso è letteralmente la causa della guerra, e soprattutto è l’unica a fare esperienza di tutti gli eventi dall’inizio alla fine».
Infine, secondo il regista Kenji Kamiyama, questa scelta riflette anche la natura anime di questo nuovo progetto: «Nell’animazione giapponese, accade spesso che una donna sia la protagonista principale, mentre nella saga live action de Il Signore degli Anelli non è stato così. Per il nostro film abbiamo scelto una protagonista forte come Héra, e inoltre la storia è narrata da Éowyn, una nobile figura creata direttamente da Tolkien, quindi le donne sono ben rappresentate».
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