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Il Signore degli Anelli: dopo 20 anni, la caratterizzazione di questo personaggio fa ancora infuriare i fan

Questa decisione di Peter Jackson ha lasciato scontenti gli appassionati di Tolkien fin dal primo momento

Il Signore degli Anelli: dopo 20 anni, la caratterizzazione di questo personaggio fa ancora infuriare i fan

Questa decisione di Peter Jackson ha lasciato scontenti gli appassionati di Tolkien fin dal primo momento

Il Signore degli Anelli - La Compagnia dell'Anello

Sono passati venti anni dalla conclusione della trilogia di Il Signore degli Anelli di Peter Jackson e, nonostante nel frattempo tanti abbiano provato a scalzarla dal podio, l’opera è ancora oggi riconosciuta come una delle migliori trasposizioni da libro a film che siano mai state realizzate. Anche Jackson, però, non è stato esente da critiche, e ce ne sono alcune che a distanza di tempo fanno ancora infuriare i fan.

Una delle più note e delle più dibattute è quella che riguarda il personaggio di Faramir, che già all’epoca venne pesantemente criticato a causa della decisione del regista di deviare in maniera importante dal materiale originale di Tolkien, dando al figlio di Denethor una caratterizzazione del tutto diversa.

Nei romanzi originali, Faramir (che lo scrittore concepì in un secondo momento rispetto alla prima stesura della storia) si contrappone nettamente al fratello Boromir. Quest’ultimo, infatti, rappresenta la debolezza della razza umana: è infatti l’unico della Compagnia a venir corrotto dall’Unico Anello e a rimanere, seppur temporaneamente, soggiogato dal suo potere. Benché alla fine faccia una morte da eroe, combattendo per salvare Merry e Pipino, Boromir subisce una fascinazione simile a quella di Gollum. 

Contrariamente al fratello, nei romanzi Faramir è un personaggio meno corrotto. Nonostante Frodo sia inizialmente diffidente verso di lui, proprio a causa dell’esperienza negativa con Boromir, il loro incontro ha un esito ben diverso. Pur comprendendo il potere dell’Anello, infatti, Faramir afferma che non lo raccoglierebbe mai, neanche se lo trovasse per caso sul ciglio della strada. Sa che potrebbe facilmente impadronirsi del tesoro trasportato dagli Hobbit, ma rinuncia liberamente al proposito, dimostrando di essere un uomo di profonda saggezza e compassione. L’ironia qui evidenziata da Tolkien è proprio quella che il figlio minore, ritenuto da Denethor inferiore, sia invece quello dotato di più nobiltà e forza d’animo. Inoltre, nonostante entrambi i fratelli vogliano aiutare il loro popolo, solo Faramir non si lascia tentare dai sentimenti negativi e comprende che l’oggetto malvagio porterebbe soltanto a maggiore distruzione.

Il personaggio ha però una caratterizzazione completamente diversa ne Il Signore degli Anelli di Peter Jackson, cosa che ha suscitato molte critiche da parte dei fan puristi di Tolkien. Nei film, infatti, la differenza tra i due fratelli non è affatto così marcata: in un primo momento, anche Faramir decide di portare l’Anello al padre, così da accattivarsi la sua benevolenza. Solo in un secondo momento cambia idea e libera Frodo e Sam. Inoltre, viene interpretato con un atteggiamento molto più diffidente e ostile nei confronti degli Hobbit, e addirittura arriva a essere violento con Gollum. 

Nel documentario che fa parte dei contenuti speciali de Il Signore degli Anelli, Jackson motiva questo cambiamento in due modi. Innanzitutto, era necessario inserire delle vicende aggiuntive per ritardare l’arrivo di Frodo e Sam a Cirith Ungol. In secondo luogo, è stato deciso che il personaggio avrebbe avuto, come il fratello, un rapporto conflittuale con l’Anello, perché era irreale che un eroe umano appena introdotto fosse del tutto immune al suo potere. Nonostante la spiegazione, la decisione ancora oggi non è andata giù ai fan, che infatti hanno scherzosamente soprannominato il personaggio in “Filmamir”.

Voi che ne pensate? Vi è piaciuta la versione cinematografica di Faramir o rimpiangete quella del libro?

Fonte: Collider

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