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Il Signore degli Anelli è un prequel di Biancaneve e i sette nani? Sì, per una teoria folle (ma non troppo)

Dal nome dei nani alla morte della Strega Cattiva, gli indizi non mancano e in aiuto arriva anche la mitologia norrena

Il Signore degli Anelli è un prequel di Biancaneve e i sette nani? Sì, per una teoria folle (ma non troppo)

Dal nome dei nani alla morte della Strega Cattiva, gli indizi non mancano e in aiuto arriva anche la mitologia norrena

signore degli anelli biancaneve

Partiamo dall’ovvio: no, Il Signore degli Anelli e Biancaneve e i sette nani non sono davvero collegati; ma non è detto che questa, all’apparenza, folle teoria non abbia un fondo di realismo. C’è infatti chi sostiene che la saga di Frodo, Gandalf e compagnia possa essere letta come un prequel del primo Classico Disney della storia, o viceversa il secondo un sequel del primo.

Di teorie folli ne abbiamo lette spesso e sono tutte per lo più pensate come divertissement cinematografico, un modo per collegare punti invisibili come fatto per esempio per la Pixar Theory e un esempio recente come quella che collega John Wick e Matrix. Tutte partono da una serie di indizi che messi in fila sembrano sensati, pezzi di uno strano puzzle che vanno tutti al posto giusto.

In questo caso, si parte dalla figlia di un re, la più bella tra tutte le fanciulle: ha le labbra rosse come una rosa, i capelli neri come l’ebano, pelle bianchissima… ma se state pensando a Biancaneve sbagliate di grosso. La celebre principessa Disney condivide infatti questi tratti con Luthien, l’elfa che si innamora dell’umano Beren e il cui racconto nel Silmarillion precede di qualche migliaio di anni la storia d’amore tra Aragorn e Arwen.

Biancaneve, per la teoria, non sarebbe altro che una discendente di Númenor e Gondor, forse addirittura della coppia che si sposa alla fine de Il Ritorno del Re. A dimostrarlo sarebbe anche il legame che Biancaneve ha con gli animali, noto tratto elfico, così come il fatto che il nome Snow White stesso sia collegato alla divinità Varda nota come Fanuilos (Sempre-Bianca).

Non siete ancora convinti? Ecco un’altra carrellata di indizi: i nani sono sette, come i Re che hanno ricevuto gli Anelli del Potere da Sauron, ma soprattutto i loro nomi richiamano quelli che Tolkien ha usato come base per il suo universo. Pisolo e Mammolo non sembrano proprio nomi tolkeniani, ma nel Voluspa –  più famoso poema dell’Edda poetica (ovvero la base della mitologia norrena) – il significato di nomi come Durin e Dwalin è segnato come sleepy (Pisolo) e quello di Oin come shy (sinonimo di Bashful/Mammolo).

Le cose si fanno ancora più incredibili: secondo la teoria infatti Prince Charming aka il Principe altro non sarebbe che… Gandalf! A suggerirlo è il fatto che la Strega Cattiva venga sconfitta grazie ad un provvidenziale fulmine e che poco dopo arrivi proprio il principe, il cui bacio ha il potere di svegliare Biancaneve. A proposito di Grimilde, dove lo abbiamo già visto uno specchio magico in grado di mentire e manipolare?

L’idea alla base è che l’Oscuro Signore Sauron non sia davvero morto alla fine del Signore degli Anelli, ma sia in qualche modo sopravvissuto e abbia trovato questa nuova forma per uccidere niente meno che una lontanissima parente di Isildur. Il suo ritorno, spiegherebbe così anche quello del “Principe Gandalf”.

Come premesso, la teoria è solo un gioco ma è innegabile che Tolkien come i Fratelli Grimm che hanno reso popolare la favola tedesca siano stati influenzati da alcuni elementi comuni. Partendo dalla stessa base mitologica, è solo naturale che due film e mondi così distanti possano avere qualche punto di contatto qua e là. Cosa ne pensate? Per quanto folle, l’ipotesi regge? Diteci la vostra nei commenti.

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Foto: MovieStills

Fonte:  Cracked 

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