Sono passati 18 anni dall’uscita nelle sale de Il Signore degli Anelli: Il Ritorno del Re, il capolavoro di Peter Jackson in grado di portarsi a casa 11 Premi Oscar su altrettante nomination. La sua trilogia è sicuramente il lavoro più imponente mai realizzato sugli originali libri di J.R.R. Tolkien e difficilmente i fan riusciranno a dare nuovi volti a Frodo, Gandalf e Aragorn che non siano quelli di Elijah Wood, Ian McKellen e Viggo Mortensen. Tuttavia, nei giorni scorsi è rispuntata dal passato un’incredibile versione sovietica della storia, che in pochi giorni ha superato già il mezzo milione di visualizzazioni.
Peter Jackson non è stato il primo a portare su schermo – nonostante qualche grosso rischio legato a Weinstein – Il Signore degli Anelli. In molti conoscono infatti la versione animata del 1978 diretta da Ralph Bakshi, così come è celebre l’aneddoto che vuole Stanley Kubrick interessato a realizzarne un adattamento. Tra queste storie e i tre film diretti dal regista neozelandese, però, c’è una versione sovietica che era considerata perduta, almeno fino a pochi giorni fa.
Si tratta di un film per la televisione dal titolo Khraniteli, trasmesso su Leningrad TV nel 1991. Di fatto, è forse il primo caso di un live action basato sul Signore degli Anelli, nello specifico sul primo libro della trilogia, La Compagnia dell’Anello. Si tratta di un film che non ha potuto contare sulle tecniche e soprattutto il budget colossale di Peter Jackson ed è evidente dai filmati messi in rete nei giorni scorsi dalla stessa emittente 5TV (l’equivalente di Canale 5): costumi raffazzonati, effetti speciali grossolani e in generale un risultato che ricorda una via di mezzo tra Fantaghirò e la Melevisione.
QUI LA PRIMA PARTE DEL SIGNORE DEGLI ANELLI SOVIETICO
Il film è stato trasmesso solo una volta, nello stesso anno della dissoluzione dell’Unione Sovietica. Poi, è sparito negli archivi della televisione di Leningrado, prima di essere ritrovato, digitalizzato e condiviso in 2 parti su Youtube dallo stesso canale dell’emittente. Il risultato sono state oltre 500.000 visualizzazioni, destinate a crescere non appena la notizia diventerà ancora più virale. I primi commenti sono nostalgici e sorpresi: «È tanto assurdo e mostruoso quanto è divino e magnifico» è uno dei commenti sotto ai video.
Di notevole impatto è la colonna sonora, realizzata dalla rock band Akvarium e da Andrei Romanov. Sua la voce della canzone d’apertura, in cui viene declamata la celebre poesia sugli Anelli del Potere. Tra gli elementi che caratterizzano la versione sovietica, la presenza di Tom Bombadil, tagliata dalla versione di Peter Jackson per questioni di durata.
L’importanza di questa versione è notevole: dimostra come la grande opera di Tolkien, tra le più importanti per la letteratura del XX secolo, sia stata in grado di penetrare anche all’interno di un regime totalitario storicamente poco incline a rappresentare un fantasy di questo tipo. La diffusione dei libri del Signore degli Anelli in Unione Sovietica viene fatta risalire ad alcune traduzioni clandestine della metà degli anni ’60: solo a partire dal 1982 è stata infatti pubblicata quella ufficiale.
Una storia decisamente interessante, che dimostra il fascino letterario e cinematografico dell’opera di Tolkien, della quale ora i fan aspettano con ansia (e timore) la serie prodotta da Amazon. Difficile possa dimostrarsi peggiore di quella sovietica del 1991, ma si spera non sia così brutta da sparire in qualche archivio per oltre 30 anni.
Foto: New Line Cinema
Fonte: The Guardian
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