Il Signore degli anelli, i film di Peter Jackson hanno cambiato (in peggio) la battaglia più epica di Tolkien
telegram

Il Signore degli anelli, i film di Peter Jackson hanno cambiato (in peggio) la battaglia più epica di Tolkien

Questa modifica apportata all'adattamento cinematografico continua a dividere i fan

Il Signore degli anelli, i film di Peter Jackson hanno cambiato (in peggio) la battaglia più epica di Tolkien

Questa modifica apportata all'adattamento cinematografico continua a dividere i fan

Il Signore degli Anelli

Peter Jackson ha adattato Il Signore degli Anelli di J.R.R. Tolkien in una delle trilogie cinematografiche più amate e influenti della storia del cinema. Sebbene i film siano ampiamente considerati fedeli allo spirito e alla trama dell’opera originale, sono state necessarie alcune modifiche per tradurre al meglio la narrazione dal linguaggio letterario a quello visivo. Molti cambiamenti introdotti dal regista sono stati accolti positivamente, ma uno, in particolare, presente ne Il Ritorno del Re, continua a dividere i fan: l’uso dell’Esercito dei Morti nella Battaglia dei Campi del Pelennor.

Questo scontro, tra i più devastanti della saga, rappresenta il momento cruciale in cui Gondor e Rohan uniscono le forze contro l’assalto di Sauron. Nel romanzo, Tolkien descrive l’arrivo di Aragorn come un simbolo di speranza: egli guida i rinforzi di Gondor, dopo aver convinto l’Esercito dei Morti a onorare il loro antico giuramento sconfiggendo i Corsari. Liberati dal vincolo della loro promessa, gli spettri scompaiono, e il peso della battaglia rimane sugli uomini di Gondor e Rohan. Il sacrificio e il coraggio degli alleati umani sottolineano il messaggio di Tolkien sulla forza della volontà e dell’unione.

Nel film, invece, Jackson sceglie di utilizzare l’Esercito dei Morti come un elemento risolutivo nella battaglia, con gli spettri che spazzano via le forze di Sauron come un’onda inarrestabile. Questa scelta, pur garantendo un impatto visivo e drammatico eccezionale, ha suscitato critiche da parte di alcuni fan, poiché sminuisce il sacrificio degli altri personaggi e riduce l’impatto emotivo della vittoria.

Jackson giustifica questa modifica con le esigenze cinematografiche: era complicato rappresentare visivamente il terrore psicologico inflitto dall’esercito nemico o la resilienza spirituale degli uomini. Tuttavia, l’uso eccessivo dell’Esercito dei Morti ha generato un senso di distacco emotivo, trasformando la battaglia in un evento sostanzialmente dominato da un deus ex machina, che riduce l’importanza dei sacrifici precedenti. Inoltre, ha escluso personaggi significativi come Elladan e Elrohir, e ha limitato il ruolo di Legolas e Gimli, privando il pubblico di un momento di eroismo corale.

Nonostante queste critiche, è innegabile che la sequenza della battaglia nei Campi del Pelennor rimanga uno dei momenti più spettacolari della trilogia cinematografica. Le epiche scene di combattimento, supportate da una colonna sonora potente e da effetti visivi straordinari, hanno lasciato un’impronta duratura sugli spettatori. Per chi ha conosciuto la saga solo attraverso i film, l’iconografia dell’Esercito dei Morti è diventato un simbolo del cinema fantasy, un elemento che amplifica il senso di epicità della storia.

Tuttavia, per i puristi delle opere di Tolkien, questa modifica rappresenta un’occasione mancata. La versione originale dell’autore celebra il coraggio umano e la forza del sacrificio, messaggi che vengono attenuati nell’adattamento di Jackson. Anche se la battaglia sul grande schermo rimane indimenticabile, molti continuano a chiedersi come sarebbe stata se avesse mantenuto intatta la profondità emotiva e tematica del romanzo.

Leggi anche: Il Signore degli Anelli, ancora oggi i fan non riescono a perdonare questa scelta di Aragorn

Fonte: CBR

© RIPRODUZIONE RISERVATA