Legolas Thranduilion, o Legolas Verdefoglia, è di sicuro uno dei personaggi più amati de Il Signore degli Anelli, complice anche l’interpretazione dell’affascinante Orlando Bloom nella saga cinematografica. Figlio di re Thranduil, l’elfo è uno dei nove membri della Compagnia dell’Anello ed è noto per essere un ottimo arciere, cosa che dimostra anche nelle scherzose “competizioni” con il nano Gimli, in cui i due si sfidano a trafiggere il maggior numero di orchi.
Ci sono diversi motivi per cui Legolas è considerato uno dei più abili arcieri della trilogia de Il Signore degli Anelli. La prima è, banalmente, la sua natura: il personaggio è un elfo, e nel folklore queste creature magiche sono sempre state associate ai boschi e alle foreste, luoghi dove l’arma prediletta per la caccia era appunto l’arco. Tolkien era personalmente affascinato da questo strumento. Aveva infatti una forte ammirazione per i popoli nativi americani, e in un saggio del 1939 intitolato On Fairy-Stories aveva espresso il desiderio di imparare a tirare con l’arco.
In quanto elfo, Legolas possiede vista e udito molto sviluppati, oltre a una connessione con la natura che gli permette di agire in armonia con il mondo circostante. A giocare a suo favore è anche l’età: Tolkien non rivela mai esplicitamente la data di nascita del personaggio, ma per la versione cinematografica è stato calcolato che Legolas abbia 2931 anni, collocando la sua nascita nell’87 della Terza Era. Questo gli fornisce dunque tutta l’esperienza necessaria per sviluppare la sua abilità con l’arco.
Ma molti non sanno che c’è anche un motivo ben più triste e oscuro che lo ha portato a diventare un infallibile guerriero. Il personaggio appartiene infatti al popolo dei Sindar, che all’inizio della Seconda Era, sotto la guida di Oropher, giunse nella foresta nota come Bosco Verde il Grande. Ma, a seguito del ritorno di Sauron, su questo luogo, che in origine costituiva il bosco più esteso di tutta la Terra di Mezzo, caddero lentamente delle cupe ombre. A causa dell’influenza dell’oscuro signore, già a metà della Terza Era la foresta era infestata da orchi, goblin, lupi e altre creature malvagie. L’oscurità calava sempre di più, al punto che il nome originale venne abbandonato, e il luogo divenne noto con l’appellativo di Bosco Atro, o Bosco Tetro.
Insomma, Legolas e i suoi compagni hanno imparato a tirare con l’arco nella più completa oscurità, per difendere la loro casa dall’influenza di Sauron e riportare la luce nei luoghi del Reame Boscoso. Non sorprende, quindi, che la caccia agli orchi sotto la luce del sole sia per il nostro elfo una vera e propria passeggiata.
L’abilità di Legolas di ottenere un centro perfetto anche nel buio della notte è evidenziata in una scena del romanzo, che non è stata però trasposta nei film de Il Signore degli Anelli. Mentre i membri della Compagnia stanno attraversando via barca il fiume Anduin, notano che un Nazgul si sta preparando ad attaccarli. Legolas estrae allora l’arco donatogli da Galadriel e scocca una freccia nell’oscurità assoluta, senza vedere faccia a faccia il nemico, colpendolo tuttavia in pieno.
Che ne pensate? Conoscevate questo aneddoto su uno dei personaggi più amati de Il Signore degli Anelli?
Fonte: CBR
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