Il Signore degli Anelli, il villain più inquietante è apparso in un film dimenticato da tutti... e non della trilogia!
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Il Signore degli Anelli, il villain più inquietante è apparso in un film dimenticato da tutti… e non della trilogia!

Un progetto che solo i veri fan ricordano e che ci ha regalato la versione più accurata di questo temibile antagonista

Il Signore degli Anelli, il villain più inquietante è apparso in un film dimenticato da tutti… e non della trilogia!

Un progetto che solo i veri fan ricordano e che ci ha regalato la versione più accurata di questo temibile antagonista

I protagonisti della trilogia de Il Signore degli Anelli

Quando si parla del Re Stregone di Angmar, uno dei villain più temibili del mondo de Il Signore degli Anelli, la mente corre subito alla trilogia cinematografica di Peter Jackson, dove il personaggio appare come un’ombra minacciosa, capace di suscitare paura con la sua presenza. Tuttavia, una versione animata del celebre antagonista, comparsa in un adattamento meno noto, riesce a catturare un’oscurità e una malvagità che, sebbene simili, sembrano superare quelle della pellicola di Jackson, imprimendo nella memoria un’interpretazione più inquietante.

Il film animato The Return of the King (1980), prodotto da Rankin/Bass, presenta una versione del Re stregone di Angmar che risulta essere più spaventosa rispetto alla sua incarnazione nella trilogia di Peter Jackson. Questa interpretazione, pur essendo visivamente e narrativamente differente, ha il merito di enfatizzare l’aspetto spettrale e soprannaturale del personaggio in modo che il pubblico percepisca il villain come un’entità davvero inumana, al di là di un semplice guerriero minaccioso.

Nel film di Jackson, il Re stregone di Angmar è un comandante terribile e imponente, con un aspetto che richiama la figura di un cavaliere oscuro; indossa un’armatura pesante e un elmo che nasconde il volto, aumentando la sua aura di mistero e il suo status di generale di Mordor. La sua figura è accompagnata da una presenza minacciosa, ma che potrebbe essere facilmente scambiata per quella di un umano, specialmente considerando che il suo volto è nascosto sotto il buio della sua armatura. Nonostante la sua potente aura di oscurità, il villain di Jackson è, in fin dei conti, un personaggio che possiamo immaginare come parzialmente umano, e anche il suo cavallo alato, seppur sinistro, non sfida le leggi naturali.

Al contrario, la versione animata del Re stregone di Angmar in The Return of the King è molto più spettrale e disturbante. Il personaggio è avvolto in un mantello nero, con una corona che fluttua sopra di lui senza un vero capo a cui appoggiarsi; la sua testa è una mera manifestazione di occhi luminosi, galleggianti nel vuoto, il che lo rende un’entità chiaramente non terrena. La sua figura è in netto contrasto con l’interpretazione visiva più “terrestre” dei film de Il Signore degli Anelli, e ne mette in evidenza la sua natura ultraterrena e il suo distacco dalle leggi fisiche.

Questa rappresentazione si allinea maggiormente con le descrizioni del Re stregone di Angmar nel romanzo di J.R.R. Tolkien, dove viene descritto come un essere il cui aspetto è avvolto nel mistero e nell’orrore. Non ha una testa visibile sotto la sua corona, ma piuttosto un vuoto oscuro da cui irradiano fiamme rosse: la versione animata di Rankin/Bass riprende fedelmente questa immagine, rendendo il personaggio ancora più inquietante e lontano dall’umanità.

Inoltre, mentre nel film di Jackson il cavallo alato è una creatura potente e minacciosa, la versione animata presenta un destriero con ali e corna, dall’aspetto decisamente demoniaco. Questo dettaglio, pur non essendo un elemento canonico delle opere di Tolkien, accentua ulteriormente la natura soprannaturale del Re stregone di Angmar, rendendolo una figura più distante dalla realtà.

Il Re stregone di Angmar animato ha anche una fine più cruda rispetto alla versione cinematografica: mentre nel Ritorno del Re di Jackson viene ucciso da Éowyn e Merry, che lo trafiggono al volto, nella versione animata viene decapitata, e la sua corona rotola via, mentre il suo corpo si dissolve. Questa fine più grafica accentua la sua morte come un momento di catarsi, non solo per i personaggi coinvolti, ma anche per lo spettatore, che è testimone della sconfitta di un’entità veramente mostruosa.

Certalmente, la versione di Peter Jackson del Re stregone di Angmar è una delle incarnazioni più memorabili e iconiche del personaggio, ma vale la pena ricordare anche quella animata di The Return of the King, una visione più puramente spettrale e inquietante, più vicina alle descrizioni di Tolkien del villain come figura simbolica dell’oscurità.

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Fonte: CBR

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