Ricordate Shine, la storia del pianista borderline preso dall’estasi e dal tormento della musica? Con Il solista, siamo da quelle parti. Stavolta però c’è un violoncellista che vive sulla strada da clochard (Jamie Foxx, ancora in odore di Metodo dopo il Ray che gli è valso un Oscar) e un giornalista del Los Angeles Times (Robert Downey Jr. versione parecchio cool) che “firma” la sua storia e il suo riscatto. Trasferta americana per Joe Wright, il regista ultra-brit di Orgoglio e pregiudizio ed Espiazione, per un film che ha mancato l’appuntamento con gli Oscar, ma si insinua nel solco delle storie yankee di caduta e redenzione. Il tono, però, è più europeo, l’happy end non è scontato, ci si può rialzare ma qualche acciaccio resta. A fronte di un Foxx che tende a strafare, c’è un Downey Jr. stropicciato che convince, nel ruolo di un reporter con una vita ovviamente disordinata, un rapporto irrisolto con l’ex moglie che è anche il suo capo (Catherine Keener), Neil Diamond sparato dall’iPod nelle orecchie. Beethoven in colonna sonora, battute sull’amministrazione Schwarzenegger, tramonti di fuoco sulla Città degli Angeli. Il mélo in salsa virile è servito.
Regia: Joe Wright
Interpreti: Robert Downey Jr., Jamie Foxx, Catherine Keener, Tom Hollander
Trama: Nathaniel, genio della musica affetto da schizofrenia, riuscirà a realizzare il suo sogno grazie all’aiuto di un amico giornalista.
Online: www.soloistmovie.com
La scheda è pubblicata su Best Movie di luglio a pag. 94
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