Il Superman di Zack Snyder aveva un problema... ma non è quello che pensano i fan
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Il Superman di Zack Snyder aveva un problema… ma non è quello che pensano i fan

Il primo film è forse il migliore dell'ormai naufragato DCEU, nonostante un aspetto che ne ha complicato la trama

Il Superman di Zack Snyder aveva un problema… ma non è quello che pensano i fan

Il primo film è forse il migliore dell'ormai naufragato DCEU, nonostante un aspetto che ne ha complicato la trama

superman di zack snyder aveva un problema

Tra meno di un anno torneremo in sala per conoscere un nuovo Superman. L’universo DC di James Gunn è pronto a prendere il via nello stesso modo scelto da Zack Snyder, ovvero tramite una nuova versione dell’eroe per definizione. Quel primo Man of Steel è ancora oggi la migliore espressione del DCEU di Snyder, anche se c’è un aspetto che ne ha limitato il potenziale.

Ne L’Uomo d’Acciaio, abbiamo scoperto che Kal-El non è stato mandato sulla Terra solo per sopravvivere, come in molte versioni di Superman, ma per portare con sé il Codex kryptoniano e consentire un giorno la convivenza tra la sua razza aliena e quella degli umani. Un piano che però lo stesso Clark Kent non sembra intenzionato a portare avanti. Il Generale Zod intende spazzare via l’umanità per far rivivere il suo pianeta d’origine, ma deve scontrarsi proprio con il nuovo campione della Terra.

Dove sta il problema? Ogni versione di Superman concorda su un aspetto: lui è l’eroe che prova sempre a salvare tutti quanti. Lo abbiamo visto in parte anche in Man of Steel, nella difficoltà con la quale elimina Zod alla fine del film. Eppure quando si tratta del Codex sembra innescarsi un corto circuito. Mandato sulla Terra per diventare un “Dio tra gli uomini” e guidarli, viene invece cresciuto dagli amorevoli Jonathan e Martha Kent, che scoraggiano Clark dall’usare i suoi poteri per aiutare gli altri per non mettersi in pericolo.

I genitori umani sono convinti che lui abbia un destino da compiere, ma al contempo gli insegnano che non deve nulla alle persone della Terra, provocando così un netto distacco tra Kal-El e l’umanità. Lo vediamo isolarsi e gran parte del film (e dell’intero DCEU) ruota appunto al tentativo di umanizzazione di Superman. Jor-El lo spinge ad essere un amico per l’umanità, i Kent invece a cercare il suo popolo e vivere tra loro. Il sacrificio di Jonathan, con Clark costretto a guardare e non intervenire, sembra far intendere che abbia scelto questa strada, eppure…

Eppure quando entra di nuovo in gioco il Codex tutto questo sembra venire gettato al vento. Il codice dei kryptoniani serve sicuramente come elemento motore della storia, perché senza di esso Zod non avrebbe motivo di arrivare sulla Terra, ma il fatto che Superman decida di sacrificare un possibile futuro di co-esistenza tra umani e kryptoniani sostenendo che la sua gente “abbia avuto il suo momento” tradisce in un colpo solo non i piani del Generale, ma anche gli insegnamenti dei Kent e la volontà/eredità di Kal-El. Il fatto che sia interessato a salvare quella razza aliena non ancora nata e quindi innocente, costituisce un aspetto non proprio “pulito” dell’eroe.

Probabilmente questo suo distacco da tutto e tutti sarebbe stato affrontato nei successivi film del DCEU curato da Zack Snyder – il Knightmare in questo senso lo lascia intendere – eppure tutto è finito prima di dare a questo Superman un definitivo arco che potesse risolvere questo problema. Voi cosa ne pensate? Vi è piaciuto senza riserve Man of Steel? Diteci la vostra nei commenti.

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