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Il tempo che ci rimane

Torna il “Buster Keaton palestinese”, con un film semi-autobiografico che racconta la vita di un intero popolo

Il tempo che ci rimane

Torna il “Buster Keaton palestinese”, con un film semi-autobiografico che racconta la vita di un intero popolo

Raccontare la condizione di un intero popolo partendo dal vissuto della propria famiglia? Si può, come dimostra il palestinese Elia Suleiman con il suo consueto humour da “Buster Keaton del Medioriente” (come fu soprannominato ai tempi di Intervento divino): il suo ultimo film, Il tempo che ci rimane, intreccia in quattro episodi – dal 1948 ai tempi recenti – pubblico e privato, politica e autobiografia, descrivendo la vita quotidiana di quei palestinesi che decisero di non lasciare il nascente Stato d’Israele, vivendo così da stranieri in patria.

Regia: Elia Suleiman
Interpreti: Elia Suleiman, Saleh Bakri 
Trama: Ispirato al diario privato del padre del regista e alle lettere della madre, il ritratto di una famiglia palestinese in Israele, dal 1948 ai giorni nostri.
Online: www.bimfilm.com

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La scheda è pubblicata su Best Movie di giugno a pag.106

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