Dopo aver traumatizzato il mondo intero e fatto esplodere twitter con l’ormai famigerato Red Wedding, Il Trono di Spade saluta il pubblico con l’ultimo episodio della terza stagione, una panoramica completa di Westeros e della situazione delle pedine rimaste in gioco. Giusto per ribadire quanto morto sia Robb Stark (sigh), Arya assiste all’indecoroso spettacolo della testa del metalupo Vento Grigio attaccata al corpo del fratello ed esposta al pubblico ludibrio, mentre il resto dell’esercito Stark viene bruciato vivo. Per fortuna Arya può sfogarsi con un po’ di murder-therapy, pugnalando a morte uno dei Frey responsabili dello scempio, mentre al resto ci pensa il Mastino-mentore, che sembra approvare la vena omicida della piccola Stark. Siamo pronti per lo spin-off di Natural Born Killers.
Walder Frey se la spassa alla grande, con Il Trota imprigionato, mentre Roose Bolton ci svela finalmente l’identità del torturatore di Theon: è Ramsey Snow, il suo figlio bastardo, che continua la missione di rubare il titolo di “Sadico del regno”a Re Joffrey, mangiando un wurstel di fronte a Theon appena evirato e conferendogli il nuovo nome di Reek. Come se non bastasse, spedisce il suo membro a Balon Greyjoy, impegnato invece nel contest di “Peggior padre dell’anno”che non ha nessuna intenzione di scomodarsi per un eunuco. Solo Yara decide di partire per cercare di salvarlo. Forse a Robb Stark è andata meglio.
A King’s Landing i novelli sposi sembrano divertirsi, specialmente grazie ai consigli da Room Raiders di Sansa, ma Tyrion viene convocato per essere informato della morte degli Stark. Joffrey gongola e osa scontrarsi con Tywin quando questi cerca di arginare l’ennesima follia da sadico (offrire la testa di Robb a Sansa): dice al nonno che è stato suo padre a vincere la vera guerra (yes, your father, right) per finire mandato a letto senza cena (go Tywin!). Le altre delizie di Casa Lannister prevedono Tywin essere crudele con Tyrion, Cersei difendere Joffrey, Tyrion ubriacarsi con Podrick e il ritorno di Jaime di fronte alla sconcertata sorella.
Bran e il suo gruppo raggiungono Nightfort, e mentre lui racconta di uomini puniti dagli Dei per aver ucciso degli ospiti (occhio, Walder Frey!), si imbattono in Sam e Gilly, diretti a Castel Black. Sam consegna loro i suoi pezzi di ossidiana anti White Walker e poi raggiunge l’agognata meta, in tempo per raccontare tutto al Maestro Aemon che provvede a far partire tutti i corvi del circondario per avvisare il mondo della minaccia.
Anche Jon Snow torna a Castle Black, dopo essere sfuggito a Ygritte e alla consapevolezza di «You know nothing, Jon Snow». Con quelle tre frecce nella schiena sembra quasi morto. Cliffhanger? Nah.
A Dragonstone risiede l’unico uomo buono rimasto al mondo: Sir Davos fa scappare Gendry evitandogli di finire su un rogo e riesce a salvarsi la vita, grazie anche alla lungimiranza di Melisandre, facendo comprendere a Stannis che Winter Is Coming e che la vera battaglia è a nord, non tra i cinque Re. About time!
L’ultima emozionante sequenza è quella che dà il titolo all’episodio: Danaerys, da vera rock-star mother of dragonnnsss, fa stage diving sul popolo liberato di Yunkai, acclamata come “Mhysa” dai liberti festanti e lasciandoci speranzosi di vederla finalmente salpare verso Westeros.
GAME OF THRONESSS!
Scopri Il Trono di Spade – Special Edition: la guida di Best Movie alla serie fenomeno (Leggi qui un estratto dell’articolo pubblicato sulla guida)
© RIPRODUZIONE RISERVATA