Il Trono di Spade, il tanto criticato finale in realtà si ispira ad una vera leggenda
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Il Trono di Spade, il tanto criticato finale in realtà si ispira ad una vera leggenda

Anni di polemiche e di critiche, ma qualcuno aveva già capito in che direzione stava andando la serie grazie ad un famoso mito

Il Trono di Spade, il tanto criticato finale in realtà si ispira ad una vera leggenda

Anni di polemiche e di critiche, ma qualcuno aveva già capito in che direzione stava andando la serie grazie ad un famoso mito

una vera leggenda spoilera il finale del trono di spade

Il finale del Trono di Spade, lo sappiamo, è stato uno dei più discussi della storia della televisione. La scelta di incoronare Bran Stark come re ha lasciato molti fan delusi, ma pochi sanno che questa decisione non era affatto inaspettata – specie per chi è appassionato di storia. A ben vedere, c’è una figura mitologica, che poteva già “spoilerare” il destino del giovane Stark molto prima della conclusione della serie stessa.

Il personaggio in questione è Bran il Benedetto e per comprendere questa connessione tra lui e Bran Stark, è necessario fare un passo indietro nella mitologia gallese. Bran il Benedetto è una figura centrale nelle leggende gallesi, protagonista del Mabinogion, una delle principali raccolte di racconti mitologici del Galles medievale. È il re della Britannia in vari racconti, ed è spesso descritto come un personaggio di grande saggezza e potere, ma anche come una figura che deve affrontare il sacrificio per il bene del suo popolo. Bran è il portatore di un calderone magico che ha il potere di resuscitare i morti, una capacità che lo collega direttamente alla figura del Corvo a Tre Occhi di Bran Stark. Questo legame tra il calderone e le forze oscure come il Re della Notte, però, è solo uno degli spunti che collega i due Bran.

La leggenda di Bran il Benedetto è intrisa di temi di morte, resurrezione e sacrificio. Nella mitologia, Bran subisce una sorte tragica: viene decapitato, ma la sua testa continua a parlare, portando con sé profezie e saggezza – dettaglio che ricorda anche la mitologia norrena legata al gigante Mimir. La sua testa diventa una sorta di oracolo, ma anche una maledizione, che predice eventi futuri e mette in guardia i vivi. Sebbene Bran Stark non subisca una morte così drammatica, il concetto di “testa parlante” e di conoscenza legata alla morte e alla rinascita si riflette chiaramente nella sua evoluzione, in particolare nella sua connessione con il Corvo a Tre Occhi e nelle sue capacità premonitrici, oltre al fatto che non possa camminare.

Nel corso della serie del Trono di Spade, infatti, la trasformazione di Bran da giovane ragazzo innocente a “Bran il Rotto” è parallela a quella di Bran il Benedetto. Come il personaggio mitologico, Bran Stark cresce attraverso un lungo viaggio, sia fisico che psicologico, che lo porta a diventare una figura enigmatica e distante, capace di vedere il futuro e il passato, ma anche di fare scelte difficili per il bene del regno. Bran il Benedetto, nella mitologia gallese, è anche il simbolo di una monarchia che deve affrontare sacrifici e scelte morali difficili. Sebbene la sua fine sembri più tragica di quella di Bran Stark, entrambi i personaggi sono legati dal tema del sacrificio e della trasformazione.

Alcuni fan della serie, insomma, hanno evidenziato il fatto che il tanto criticato e destino di Bran non fosse poi una completa sorpresa. Le radici mitologiche del personaggio di Bran erano già presenti nella narrativa del Trono di Spade e nelle Cronache del Ghiaccio e del Fuoco di George R.R. Martin. Il legame con la mitologia gallese, infatti, fornisce una chiave di lettura interessante per comprendere la sua ascesa al Trono di Spade.

In conclusione, Game of Thrones non ha solo tratto ispirazione da eventi storici e da personaggi fantastici, ma ha anche inserito elementi mitologici che, in qualche modo, avevano già anticipato il destino di Bran Stark. La leggenda di Bran il Benedetto ha in parte “spoilerato” il tanto discusso finale della serie… quante polemiche in meno ci saremmo risparmiato, a saperlo prima!

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Foto: HBO

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