Premessa: quanto segue è un contenuto ad alto tasso di spoiler. Se non volete avere brutte sorprese e/o non volete che l’attesa vi venga rovinata, evitate di leggere.
C’è una scena, in Breaker of Chains, in cui Jaime e Cersei restano da soli davanti al cadavere di Joffrey. Cersei chiede aiuto a suo fratello, vuole che vendichi loro figlio, e Jaime acconsente… dopo averla violentata. La scena è molto, molto particolare. E benché la HBO ci abbia abituati nel corso del tempo a momenti come questo, semplicemente sconvolgenti, pubblico e critica si sono ritrovati divisi nel valutare questa scena: uno stupro tra fratelli davanti al cadavere di un ragazzino, loro figlio per giunta.
Mentre i telespettatori commentano la cosa sui forum e i vari siti a tema Game of Thrones, George RR Martin, scrittore della saga letteraria a cui il serial si ispira, dice la sua facendo un parallelo tra il libro, A Storm of Swords, e la serie tv. Nel libro una scena del genere non c’è. Non in questi termini e non con questi tempi. Jaime non è presente alla morte del figlio. E quando prova a riavvicinarsi a sua sorella, viene rifiutato solo in un primo momento. Non c’è alcuna violenza dopo. Anche se, come tiene a sottolineare Martin, il disgusto che Cersei prova per lui, per la sua mano di ferro, è lo stesso.
«Se lo show ha cambiato anche in minima parte il dialogo di Cersei dai libri, potrebbe aver lasciato un’impressione differente – ma il dialogo è molto legato alle circostanze del libro, in cui una donna rivede il suo amante dopo tantissimo tempo durante il quale aveva temuto fosse morto. Non sono sicuro che la cosa funzionerebbe con una timeline diversa». «Questo – ha concluso Martin – è quanto ho da dire su questo argomento. La scena è sempre tesa a creare un momento di disturbo nel lettore o nello spettatore… Ma mi dispiacerebbe se disturbasse le persone per le ragioni sbagliate».
Leggi anche: Il promo della quarta puntata della quarta stagione de Il Trono di Spade
Fonte: Entertainment Weekly
© RIPRODUZIONE RISERVATA