Il Trono di Spade: le prime recensioni della quinta stagione
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Il Trono di Spade: le prime recensioni della quinta stagione

Grandi interpretazioni dai giovani attori, e un'aria di rinnovamento: ecco cosa ne pensano i giornalisti

Il Trono di Spade: le prime recensioni della quinta stagione

Grandi interpretazioni dai giovani attori, e un'aria di rinnovamento: ecco cosa ne pensano i giornalisti

Noi non stiamo più nella pelle, e invidiamo assai i giornalisti che hanno già avuto modo di assistere alla premiere dei primi quattro episodi della nuova stagione di Il Trono di Spade.

Bryan Lowry di Variety ha pubblicato un articolo interessante, in cui, oltre a citare i nomi che rivedremo fin dall’inizio (gli Stark superstiti, Daenerys, Tyrion), parla anche dei nuovi personaggi che verranno introdotti: la progenia di Oberon con le sue vendicative figlie, e il leader religioso che si allea con Cersei. «La stagione offre momenti illuminanti in cui danno il loro meglio Aidan Gillen (Ditocorto), Gwendoline Christie (Brienne) e Stephen Dillane (Stannis Baratheon)».

Commenta poi il giornalista: «A dispetto della grandezza della struttura, il focus non devia mai dai personaggi, motivati da una fame di potere ma anche dalla vendetta, dalla lealtà e dalla lussuria. […] In termini pratici, Il Trono di Spade è un programma che mette insieme prestigio, appeal di massa, e una devozione da vero e proprio oggetto di culto».

Entusiasta anche Richard Lawson di Vanity Fair: «L’inverno starà anche arrivando, ma in questa nuova stagione tira una distinta aria di rinnovamento, di primavera. […] Ormai, in questi primi quattro episodi della quinta stagione, è chiaro che lo show ha preso le sue decisioni come un’entità propria, che pur mantenendo il lavoro di Martin intatto, non ha paura di raccontare nuove storie. Ed è eccitante non sapere dove il racconto andrà a parare, come se non avessi letto i libri. […] La serie è meticolosamente progettata ed eseguita, rende un omaggio degno a Martin, anche se aggiunge un tessuto personale».

Prosegue Lawson: «Guardando questi quattro episodi, mi sono ritrovato sorpreso di quanto siano dettagliati e potenti i personaggi femminili della serie, anche se chiusi in un mondo che marginalizza le donne. Inoltre, i giovani attori sono cresciuti meravigliosamente, come Maisie Williams e Sophie Turner: splendide nei loro ruoli, regalano performance sottili e acute. In particolare la Turner ha finalmente l’occasione di brillare. Il nuovo ‘ritmo’ di Sansa è il miglior esempio di come lo show abbia completamente ripensato e alterato la fisica del mondo di Martin».

Che dire? Attenti agli spoiler (anche a quelli fake di Sky!), e ci vediamo tra quattro giorni. Intanto, vi rimandiamo all’intervista a Sophie Turner e a ulteriori commenti sulla season premiere di qualche settimana fa.

Fonti: Variety, Vanity Fair

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