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Il Trono di Spade: perché è stata proprio Arya Stark a uccidere il Re della Notte?

E perché non Daenerys Targaryen o Jon Snow?

Il Trono di Spade: perché è stata proprio Arya Stark a uccidere il Re della Notte?

E perché non Daenerys Targaryen o Jon Snow?

Il trono di spade: perché è stata proprio Arya Stark a uccidere il Re della Notte?

Il Trono di Spade (Game of Thrones) è stata una delle serie Tv più apprezzate e seguite degli ultimi anni, un titolo in grado di segnare profondamente la storia della serialità, elogiato all’unanimità da pubblico e critica. Almeno fino all’ultima stagione, quando, secondo molti fan, il castello di carte costruito dagli showrunner David Benioff e D.B. Weiss è precipitato miseramente.

Tra le principali critiche rivolte ai due autori c’è senza dubbio la gestione della battaglia contro gli Estranei, che nel mondo creato da George R.R. Martin sono la minaccia principale di Westeros, ma che nello show, tutto sommato, sono stati liquidati abbastanza rapidamente, affidando oltretutto la morte del loro leader, il Re della Notte, a un personaggio del tutto insospettabile: Arya Stark.

Il trono di spade

Le profezie de Il Trono di Spade 

La scelta di rendere Arya protagonista di uno dei momenti clou del finale non è andata a genio a moltissimi fan, e la ragione risiede principalmente nelle profezie disseminate sia nella serie che nei romanzi. Sia la profezia de Il Principe che fu Promesso che quella di Azor Ahai, infatti, parlano di un grande eroe che, brandendo la spada chiamata Portatrice di Luce, risveglierà i draghi e libererà il mondo dall’oscurità. I due personaggi che maggiormente rispondevano ai “criteri” della profezia nello show erano senza dubbio Daenerys Targaryen e Jon Snow, che in realtà si rivela Aegon Targaryen, nipote della stessa Daenerys. Uno showdown tra Jon e il Re della Notte viene prefigurato lungo tutto il corso di Il trono di spade, mentre la figura di Daenerys è centrale per la presenza dei tre draghi, anch’essi parte della profezia originale.

La profezia in House of the Dragon

In House of the Dragon viene ulteriormente ribadita l’importanza della profezia, nota come Il sogno di Aegon il Conquistatore o La Canzone del Ghiaccio e del Fuoco. In effetti, l’importanza assegnata a questa leggenda nella serie prequel sembra quasi cozzare del tutto con la sua risoluzione nell’ottava stagione de Il Trono di Spade. La profezia, infatti, è il cuore della rivendicazione di Rhaenyra Targaryen: si afferma chiaramente che Aegon abbia visto in sogno un lunghissimo inverno, con un’oscurità che avrebbe distrutto l’umanità, e che soltanto un Targaryen avrebbe potuto combatterla. Quella de Il Principe che fu Promesso, quindi, non viene presentata come soltanto una storia epica, ma come una vera e propria eredità da tramandare di genitore in figlio, lasciando intendere che i Targaryen si stiano preparando da secoli a combattere gli Estranei e che la figura designata, ovviamente, sia quella di Daenerys

Perché è stata proprio Arya a uccidere il Re della Notte?

Tuttavia, negli ultimi episodi de Il Trono di Spade non è infine un Targaryen a uccidere il Re della Notte, bensì Arya Stark, un personaggio che non soddisfa nessuno dei criteri della profezia originale. Come mai? La motivazione degli autori potrebbe suonare sorprendente: «Non volevamo che fosse Jon perché sarebbe stato troppo prevedibile. Era sempre lui a salvare la situazione». Sono stati così considerati altri personaggi come Brienne o il Mastino, ma alla fine si è optato per Arya, che possedeva l’allenamento da assassina e soprattutto la daga di acciaio valyriano in grado di compiere l’impresa. 

Una scelta (e una motivazione) che, però, ad oggi i fan non hanno perdonato, perché sembra contraddire non soltanto quanto raccontato nei romanzi, ma persino quanto costruito nelle stagioni precedenti.

Voi che ne pensate? Vi è piaciuto il colpo di scena o avreste preferito Jon o Daenerys al posto di Arya?

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