E adesso dov’è finita tutta la gente che si scandalizzava per lo stupro di Sansa, minacciando azioni legali e il boicottaggio dello show?
Perché in The Dance of Dragons ci sono pedofili, infanticidi e anche una misurata apologia dell’incesto, con cui Ellaria tenta di accattivarsi le simpatie di Jaime.
È tutto sommato uno degli episodi più crudi della serie, ma questo non ne fa uno dei miei preferiti, nonostante tutto quel che leggo in rete. E mentre la quinta stagione volge al tramonto, il confronto con la quarta, iniziata con la morte di Joffrey e finita con quella della Vipera Rossa – non so se mi spiego – resta impietoso.
Comunque. Si parte con l’accampamento di Stannis che va a fuoco. Quando l’inquadratura si alza, contiamo una trentina di tende e un singolo cavallo in fiamme, quindi resto un po’ stupito quando Stan proclama: “Cavalli? Ne sono morti a centinaia”, invece di: “Il cavallo? È quasi pronto, a me piace con la crosta croccante e morbido dentro”.
Da questo punto di vista continuo a trovare buffo che gli autori se ne infischino del budget, scrivendo i dialoghi come se lavorassero per Peter Jackson. È un tratto distintivo del serial, fin dalle prime puntate: le parole raccontano un mondo, ben oltre quello che il soldo consente di mostrare; lo integrano e lo ingigantiscono. In questo senso Il Trono di Spade è lo show televisivo più deliziosamente teatrale mai concepito.
Voto alle sparate megalomani: 7.
Parentesi alla Barriera dove, attenzione attenzione, non succede nulla; a meno di non voler considerare “qualcosa” Ser Alliser che non è tanto contento di aprire il portone e il gigante che si guarda attorno stranito.
Poi, altra scena tostissima a Dorne: si fa merenda.
Doran conferma di essere l’uomo più pigro dei 7 continenti, e piuttosto che scatenare una guerra libera Bronn e spedisce figlio e nuora a King’s Landing. Poi giura fedeltà a Tommasino, la cui pubertà ha subito un brusco stop nelle scorse settimane. Se fosse per Doran e Tommasino non solo non ci sarebbero più guerre, ma probabilmente la gente si alzerebbe a stento dal divano.
Voto al pacifismo catatonico dei due: 3.
Ellaria comunque non me la racconta giusta, specie quando si mette a lisciare il pelo a Jaime con questa storia che l’incesto è ok, e che sarà mai signora mia. Mi sembra che stia prendendo un andazzo alla Cersei, e aspetto di vedere che fine farà il povero Doran. Me lo immagino accoltellato durante un pediluvio.
Bah, vedremo.
Intanto a Braavos Arya continua a vendere cozze, che fra l’altro mi sembra un’allusione non tanto carina. È a questo punto che in città arriva Mace Tyrell, scortato da Meryn Trant, con cui i conti sono ancora aperti. La scena in cui Trant pretende una prostituta sempre più giovane è, questa sì, dura da mandar giù.
Breve stacco sull’ennesimo omicidio del serial killer “collezionista di facce” Jaqen, e segue una scena ancor peggiore. Tra l’altro – mi dicono – totalmente assente dai libri.
Allora…
(respiro profondo)
…il punto è questo. Per molti, Stan, è un tipo a posto; uno dei pochi tra quelli rimasti in testa a un esercito. Sappiamo che ha fatto il diavolo a quattro per salvare la sua bimba appena nata, quindi vederlo mentre la manda al rogo è difficile da mandar giù.
Però a Westeros, ora come ora, l’alternativa sono i Bolton o Lord Paperetto. Se Stannis non sacrifica Shireen, addio a Grande Inverno, e addio pure alle sue truppe. Questo per dire che Re Baratheon ha le sue ragioni, ragioni che in questo universo sono migliori di molte altre: Shireen è il prezzo che paga per salvare i suoi uomini e compiere il suo destino. Insomma, di spazio per la compassione non ce n’è, meglio mettersela via: chi ha scelto la guerra, la guerra la sposa fino in fondo, con tutti i suoi effetti collaterali. E Stannis l’ha scelta. Poi, certo, prima o poi arriveranno il fuoco o il ghiaccio a purificare tutto questo carnaio.
E insomma, tutto considerato, voto 8. Roba tosta ma coerente.
Resta il lungo finale a Meereen.
Cose che mi sono piaciute del lungo finale a Meereen.
1) Daario che nel primo combattimento punta tutto sul piccoletto dimostrando che la sera in cui davano in tv la Vipera contro la Montagna, era a farsi uno spritz.
2) Tyrion che spiega Hizdhar come, per sua esperienza, gli uomini eloquenti abbiano ragione tanto quanto gli imbecilli.
3) L’esagitato che introduce gli scontri.
4) Drogon che riconosce mamma.
Voto 7 a tutto.
Cose che non mi sono piaciute del lungo finale a Meereen.
1) Il tizio che sta per scannare Mormont ma poi si mette a tergiversare come uno dei cattivi di 007.
2) Mormont che finisce l’ultimo avversario con una caprioletta.
3) Tyron che abbatte un figlio dell’Arpia pugnalandolo a un gluteo.
4) L’ennesima dimostrazione che gli Immacolati sono sopravvalutati, e se non fosse per il drago tanti saluti a Daenerys.
Voto 4 a tutto.
Sugli Immacolati mi soffermo un attimo, tornando alla storia del capezzolo reciso, che continua a tormentarmi. Forse quella faccenda è stata male interpretata da tutti, a partire da me e Daenerys. In effetti, a pensarci ora, non si capisce perché uno che non si lamenta quando gli tagliano un capezzolo dovrebbe essere un grande guerriero.
(PS: immagino l’Immacolato che, dopo la mutilazione, si trattiene sudando e poi – come Fantozzi dopo aver mangiato una polpetta a 8000 gradi – fugge non visto a urlare su una torre. Così sarebbe tutto spiegato).
Leggi i pro e contro dell’episodio 5×1.
Leggi i pro e contro dell’episodio 5×2.
Leggi i pro e contro dell’episodio 5×3.
Leggi i pro e contro dell’episodio 5×4.
Leggi i pro e contro dell’episodio 5×5.
Leggi i pro e contro dell’episodio 5×6.
Leggi i pro e contro dell’episodio 5×7.
Leggi i pro e contro dell’episodio 5×8.
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Leggi tutti i pro e contro degli episodi della stagione 4 (clicca il link e vai in fondo all’articolo).