Innanzitutto: Daenerys tratta i suoi draghi come fossero gatti. Tu li coccoli sul divano mentre guardi la partita e loro un bel giorno ti portano a casa un piccione con le budella a penzoloni. In questo caso il piccione è una capra (le dimensioni contano), ma Daenerys resta comunque basita.
Voto all’espressione stupita di Daenerys: 8.
Facciamo un passo indietro: la quarta stagione si apre con Tywin che fonde la spada di acciaio valeryano di Ned, e ne ottiene due nuove (Ned ce l’aveva “esageratamente grande”, testuale). Qui mi resta una perplessità: a fine recap delle stagioni precedenti vediamo il patriarca degli Stark tagliare la testa del disertore (episodio 1×1) e poi perdere la sua, sotto i colpi del boia (episodio 1×09, che ve lo dico a fare). La spada è la stessa, ma il montaggio alternato sembra suggerire un rapporto di causa ed effetto tra i due avvenimenti, come se il destino avesse punito Ned.
Voto al sospetto moralismo: 3.
A questo punto entra in scena Jamie che è appena stato dal barbiere e ha tutta l’armatura piena di capelli (quelli che non vanno via fino a che non fai la doccia e ti pungono il collo). Dice a papà che la spada nuova la prende volentieri ma di finire esiliato a Castel Granito – come lui pretende – non ci pensa proprio. Tywin, che ora si ritrova con un figlio nano e uno monco (proprio lui che è fissato con sta cosa dei Leoni alti, forti e abbronzati), rosica ma se ne sta. E gli lascia pure la spada. “Un uomo monco e senza famiglia ha bisogno di tutto l’aiuto possibile”.
Voto all’amore di papà: 7.
Finalmente entra in scena Tyrion (così la smettiamo di chiederci “quando arriva Tyrion?”). Come al solito sembra vagamente sconfortato dalla mancanza di stile e intelligenza che lo circonda. Deve accogliere i fratelli Martell, principi di Dorne, al limitare di un boschetto. È un fiasco: uno non è venuto, l’altro è già arrivato per i fatti suoi. In pratica ci sono solo i tizi che reggono gli stendardi. Con Bronn ha il miglior scambio di battute della puntata
B – “Dove lo cerchi un singolo uomo in una città così grande?”
T – “Sei famoso per esserti scopato mezza Westeros, sei appena arrivato in una città dopo due settimane di viaggio, dove te ne vai?”
B – “Io probabilmente me ne andrei a dormire, ma sto invecchiando”
Voto all’aplomb di Bronn: 10, sempre.
Tocca quindi a Oberyn palesarsi, nel bordello di Ditocorto: è la scusa perfetta per i primi topless di stagione (2, in rapida successione). Scopriamo in fretta che Oberyn si rade con estrema pignoleria, è bisessuale, letale come Chuck Norris e arrabbiatissimo con i Lannister per vicende di nessun conto, tipo che gli hanno stuprato e fatto a pezzi la sorella.
Voto alla sua amante Ellaria Sand: 9 e mezzo, togliamo un mezzo voto perché non si è mai sentito che una ragazza timida sia noiosa.
Torniamo all’inizio e a Daenerys che coccola i suoi draghi. E scopriamo che: Daario Naharis ha cambiato faccia. Io qui ho un attimo di estraniamento. A parte che sta facendo un assurdo gioco di resistenza con Verme Grigio (la versione Westeros di quando ti guardi negli occhi con uno e il primo che ride ha perso), ma soprattutto non assomiglia per niente al vecchio Daario. Si crea quindi una di quelle situazioni “alla Clark Kent” in cui lo spettatore resta cinque minuti in modalità WTF mentre i personaggi vanno via dritti come se niente fosse.
Dopodiché Daario inizia a fare il piacione con Daenerys e quindi gli perdoniamo tutto, anche di non assomigliare a Daario.
Voto al corteggiamento con fiori velenosi: 8 (da testare).
Sansa che è triste perché gli hanno accoltellato mamma, fratello e cognata e quindi non mangia la torta al limone è la scena talmente ma talmente più noiosa di tutto l’episodio che ho messo pausa e sono andato a lavare i piatti. Andiamo oltre.
Shae fa la scenata di gelosia a Tyrion. Non ho più piatti da lavare: mi sbuccio una mela.
Poi, ancora un altro siparietto sentimentale, stavolta più gustoso: scopriamo che i bei tempi dell’incesto spensierato sono finiti. Cersei se la tira, Jamie abbozza. Dinamiche di coppia vecchie come il mondo: lui insegue, lei scappa e adduce scuse assurde (“Assediavano la città e tu dov’eri?”, “Imprigionato! Ho ammazzato della gente per rivederti! Mi hanno mozzato una mano!”, “Fatto sta che non c’eri”).
Voto all’estremo realismo nella descrizione delle relazioni sentimentali: 7.
Facciamo la conoscenza dei Thenn, che si uniscono agli uomini di Mance: l’esercito dei Bruti continua a gonfiarsi. Cose da sapere dei Thenn: sono cannibali e sembrano tutti Rodrigo Santoro in 300.
Voto al braccio di corvo cucinato allo spiedo: 3 (fa un po’ Monty Python).
Nel frattempo Jonsnow viene processato dal Gran Jury dei Guardiani della Notte per essere stato a letto con Ygritte. Sono lì lì per decidere di decapitarlo, quando il saggio Maestro Aemon gli tira via le castagne dal fuoco dicendo una cosa tipo “Non si è mai visto che nel Trono di Spade qualcuno venga fatto fuori perché se n’è andato in giro a scopare”. In effetti nessuno ha niente da ridire e Jonsnow se ne va zoppicando e con la testa sulle spalle.
Voto al processo farsa: 5.
Salto altre cose di nessun interesse (tipo la scelta della collana di Margaery per il matrimonio o Brienne conciata come se dovesse andare alla cresima del cugino o Jeoffrey che tanto per cambiare fa l’insolente) e arriviamo al gran finale, dove scopriamo che Il Mastino e Arya sono diventati una copia badass da fare invidia a Big Daddy e Hit-Girl. La mattanza che chiude la puntata è la prima mattanza di stagione, e la prima mattanza del Trono di Spade è un po’ come le prime ciliegie a fine aprile.
Voto alle ciliegie: 10, sempre.
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