In questo anime degli anni '90 c'è la censura più assurda che abbiate mai visto
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In questo anime degli anni ’90 c’è la censura più assurda che abbiate mai visto

Ma che pasticcio hanno combinato gli adattatori italiani in questo episodio?

In questo anime degli anni ’90 c’è la censura più assurda che abbiate mai visto

Ma che pasticcio hanno combinato gli adattatori italiani in questo episodio?

La censura nell'anime Temi d'amore

È una vicenda tristemente nota: al loro arrivo in Italia, ormai diversi decenni fa, molti anime giapponesi hanno subito pesanti modifiche e riadattamenti, fino a ricadere talvolta nella censura vera e propria. La maggior parte di questi prodotti, infatti, erano rivolti a un pubblico di adolescenti e giovani adulti, e presentavano perciò scene di violenza o riferimenti alla sessualità. Tuttavia, ingannate dal fatto che fossero cartoni animati, le emittenti italiane hanno cercato erroneamente di proporli a un pubblico di bambini in età scolare, trovandosi quindi costretti a operare dei fastidiosi taglia e cuci che in alcuni casi hanno anche pesantemente compromesso la comprensione dell’opera.

Sono celebri, ad esempio, le censure delle scene omosessuali in Sailor Moon o delle sequenze in cui il Genio delle Tartarughe di Dragon Ball molesta Bulma, così come l’eliminazione di tantissimi riferimenti a omicidi, sangue e morte in Detective Conan. Forse, però, una delle censure più assurde mai partorite dagli adattatori italiani si trova in Temi d’amore fra i banchi di scuola, anime degli anni ’90 andato in onda da noi nel 2000.

Si tratta di uno shojo dalla trama molto semplice, che segue le vicende quotidiane della protagonista Yuko (Yumi in Italia), una ragazzina timida che prova dei sentimenti per il suo amico d’infanzia Hiroshi. La storia si divide tra avventure a casa e a scuola, condite dai problemi sentimentali dei due giovani protagonisti. Tutto apparentemente molto innocuo, non vi pare? Eppure, la versione localizzata, andata in onda su Mediaset, è una delle più grandi vittime di censura di quell’epoca degli anime. 

L’opera originale, infatti, era intesa come un racconto didattico che illustrava ai bambini i principali cambiamenti da aspettarsi nel passaggio tra infanzia e adolescenza. Uno scopo che l’edizione italiana, che ha abbassato il target a bambini molto più piccoli, non ha assolutamente colto. È rimasto celebre, ad esempio, il caso del quinto episodio, forse uno dei più rimaneggiati in assoluto in tutta la storia degli adattamenti italiani ai cartoni giapponesi.

In questa puntata, la protagonista Yumi affronta infatti l’arrivo delle prime mestruazioni. La ragazzina avverte del malessere a scuola, va in infermeria, si confronta con le compagne di classe e una volta arrivata a casa, con un po’ di vergogna, si confida con la madre. Nella versione italiana, tuttavia, l’evento è stato completamente alterato e si arriva a scene a dir poco assurde, che rendono del tutto ridicolo e incomprensibile l’episodio. Yumi afferma infatti di avere mal di testa a causa di “un terribile incubo”, mentre le amiche, che nella serie originale la rassicurano dicendo di avere anche loro il ciclo mestruale, affermano di avere spesso a loro volta sogni premonitori riguardo i voti dei compiti in classe. Addirittura, la macchia di sangue sui vestiti della ragazzina viene fatta passare per terra, di cui si sarebbe sporcata durante l’ora di ginnastica. Tornata a casa, Yumi riceve dalla madre un pacco di assorbenti, che nell’adattamento italiano diventano ovviamente un “talismano per proteggersi dagli incubi”.

Insomma, un disastro, complicato anche dal fatto che il titolo dell’episodio resta la traduzione diretta di quello giapponese, ossia Grandi cambiamenti. Chiaramente, dalla visione della puntata non si capisce affatto quale sia il cambiamento in questione, né perché la protagonista si vergogni di avere il mal di testa o perché non voglia fare educazione fisica. 

Come ricorderanno i fan degli anime più attenti, purtroppo questa non è l’unica censura che gli adattatori italiani operarono per nascondere il tema delle mestruazioni: in un episodio di Mila e Shiro, anche Mila afferma di aver fatto “un brutto sogno”, mentre in Un incantesimo dischiuso tra i petali del tempo per Rina si parla addirittura di “una malattia misteriosa”!

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