Nel panorama horror del 2024, dominato da titoli di grande richiamo come Nosferatu di Robert Eggers, Smile 2 e l’acclamato Longlegs, un’altra discreta chicca cinematografica rischia di essere dimenticata: Strange Darling. Diretto da JT Mollner, purtroppo ha avuto un’uscita limitata nelle sale e una concorrenza spietata, quindi non ha sicuramente ricevuto l’attenzione che merita, ma chiunque ami i thriller ad alta tensione farebbe bene a recuperarlo al più presto.
Strange Darling non è un horror convenzionale. Scordatevi creature in CGI o possessioni demoniache: qui il terrore nasce da una trama imprevedibile e da due personaggi magnetici, interpretati da Kyle Gallner e Willa Fitzgerald. La storia è ambientata nell’Oregon rurale si sviluppa in modo non lineare, svelando progressivamente le dinamiche tra il misterioso “Demone” e la giovane donna conosciuta solo come “La Signora”. Il risultato è un gioco psicologico che ribalta continuamente le aspettative dello spettatore.
Il film si apre nel mezzo dell’azione, con una sequenza mozzafiato che lascia pochi dubbi su chi sia la vittima e chi il carnefice. Ma proprio quando pensiamo di aver capito tutto, la narrazione si riavvolge, portandoci a una notte precedente in un motel squallido. È qui che il film inizia davvero a giocare con lo spettatore: chi è davvero in pericolo? E chi sta manipolando chi? Mollner costruisce la tensione con maestria, confondendo volutamente il pubblico e trasformando la storia in qualcosa di molto più complesso di una semplice fuga per la sopravvivenza.
Kyle Gallner, già noto per Smile e altri ruoli horror, abbandona il ruolo del bravo ragazzo per calarsi nei panni di un antagonista inquietante. La sua interpretazione è glaciale, imprevedibile e ipnotica. Ma è Willa Fitzgerald a rubare la scena: la sua Lady non è la solita protagonista che scappa dal killer. È un personaggio sfaccettato e sorprendente, capace di trasformare completamente il tono del film con un singolo sguardo. A rendere ancora più efficace la narrazione è la regia viscerale di Mollner, ma anche la fotografia sporca e cruda curata dall’attore Giovanni Ribisi, qui al suo sorprendente debutto come direttore della fotografia.
Strange Darling non è rientrato nelle classifiche dei migliori horror dell’anno perché si muove al confine tra thriller e horror puro. Non segue le regole del genere e non si limita a raccontare una lotta tra bene e male, ma esplora il concetto di sopravvivenza in modo innovativo e disturbante. Ed è proprio questo a renderlo un film imperdibile. Se ve lo siete perso nel 2024, il 2025 è il momento giusto per recuperarlo.
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