Sondaggio: Iñárritu dice che i cinecomic sono «veleno». Gunn li difende a spada tratta. E voi con chi state?
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Sondaggio: Iñárritu dice che i cinecomic sono «veleno». Gunn li difende a spada tratta. E voi con chi state?

Tra il regista di Birdman e quello di Guardiani della galassia c'è una bella differenza di punti di vista. Voi a chi date ragione?

Sondaggio: Iñárritu dice che i cinecomic sono «veleno». Gunn li difende a spada tratta. E voi con chi state?

Tra il regista di Birdman e quello di Guardiani della galassia c'è una bella differenza di punti di vista. Voi a chi date ragione?

Proprio ieri il regista di Guardiani della galassia James Gunn si imbestialiva sulla sua pagina di Facebook contro i registi cosidetti “impegnati”, che non prendono sul serio il genere cinecomic – declinato come superhero movie – e che si autoproclamano l’èlite, snobbando chi fa cinema d’intrattenimento (qui tutto il post tradotto).

Il principe di quei registi “impegnati”, il neo-Premio Oscar (per Birdman) messicano Aleandro Gonzáles Iñárritu (una carriera da filmmaker superindie da festival con Amores Perros, 21 grammi, Babel e Biutiful alle spalle), aveva parlato a ottobre – nel corso di un’intervista con Deadline (qui il testo integrale) – contro la fissazione degli Studios nel puntare su questo tipo d’intrattenimento.

Ecco, una di seguito all’altra, le dichiarazioni pro e contro i superhero movie dei due registi a confronto.

Aleandro Gonzáles Iñárritu parla del genere cinecomic:

«È veleno, un genocidio culturale. Non c’è niente di terribile nel fissarsi con i supereroi quando si ha sette anni, ma da grandi è una forte debolezza, quasi come se non si volesse crescere. A Hollywood l’imperativo è fare soldi: se per un film che costa 20 milioni di dollari si prevede un incasso di 80 milioni, ti senti rispondere “ne voglio 800 di milioni”». E continua: «Non penso siano (i cinecomic, ndr) un prodotto da buttare, anch’io a volte mi diverto a guardarli, sono semplici e con i pop-corn ci stanno benissimo. Il problema è quando fingono di avere una qualche profondità. È una cosa che odio, perché non corrisponde a quei personaggi. Il pubblico è ormai sovraesposto a trame fatte di esplosioni e ca***te simili che non hanno nulla a che vedere con l’esistenza di un essere umano...».

James Gunn difende il genere cinecomic dai registi “impegnati proprio come lui:

«La verità è che l’intrattenimento popolare è sempre stato snobbato da quella che si autodefinisce l’èlite. Ho già vinto più premi di quanti mi aspettassi per Guardiani della galassia. Quello che mi infastidisce è che si presuppone che se fai dei grossi film, ci metti meno amore e cura di quelli che fanno film indipendenti o che sono considerati registi seri. Trovo che ci siano un sacco di persone ovunque che fanno i film per campare o per alimentare la propria vanità. E poi ci sono persone che fanno quello che fanno perché amano raccontare storie, che amano il cinema e desiderano dare al mondo un po’ della stessa magia che hanno ricevuto dalle opere di altri. In tutta onestà, lo faccio con la stessa integrità…. Se pensi che chi fa i film di supereroi sia stupido, fatti avanti e dì che siamo stupidi. Ma se, dal tuo status di regista indipendente o cineasta “serio”, pensi che hai messo più amore nel tuoi personaggi di quanto hanno fatto i fratelli Russo per Capitan America, o Joss Whedon per Hulk, o io nel realizzare un procione parlante, semplicemente ti sbagli».

Il dibattito è sicuramente molto acceso in questo momento. Ricordate le dichiarazioni di poco tempo fa di Paul Thomas Anderson che diceva ai registi che odiano i film sui supereroi: «Fatevi una vita!!!»

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