Mentre Inside Out 2, il nuovo film di animazione Disney e Pixar sbanca il box office italiano registrando numeri da record, in molti si sono chiesti perché il personaggio doppiato da Deva Cassel non si chiami semplicemente Noia ma Ennui. Tra le nuove emozioni sperimentate dalla protagonista Riley con l’arrivo della pubertà e dell’adolescenza, troviamo infatti questa particolare nuova figura, che rimanda a un concetto esistenziale e filosofico ben più profondo della pura e semplice Noia. Il termine francese ha infatti una lunga storia, che coinvolge eminenti figure dell’800 e ‘900 come i filosofi Arthur Schopenhauer e Martin Heidegger o lo scrittore Jean-Paul Sartre.
Questa nuova emozione è stata resa graficamente dai geniali autori di Inside Out 2 come una adolescente snob e svogliata, perennemente incollata al proprio smartphone. Il suo carattere è indolente, malmostoso, e sarà anche la prima emozione a scatenare nella protagonista un sottile, perfido sarcasmo. Per comprendere quindi la differenza tra la pura e semplice Noia e l’Ennui partiamo quindi dal pensiero di Schopenhauer.
Il filosofo tedesco distingueva infatti tra “noia superficiale” e “noia profonda”. E se la prima è una sensazione che cerchiamo costantemente di rifuggire nella nostra vita quotidiana, una condizione che pensiamo di dover riempire con le attività più varie, per Schopenhauer la “noia profonda” rappresenta invece una condizione praticamente ascetica che ci consente di entrare in contatto con l’essenza stessa dell’esistenza.
Ennui è quindi un termine che non rimanda semplicemente all’inattività, la frustrazione e l’assenza di stimoli. Rappresenta invece una vera e propria condizione esistenziale, un senso di stanchezza e sfinimento che non è fisico ma spirituale. Non si tratta però di un termine dall’accezione necessariamente negativa. E proprio nell’ambito dell’Esistenzialismo il concetto di Ennui è stato ampiamente analizzato (il capolavoro La nausea di Jean-Paul Sartre non a caso si intitolava originariamente Melancholia). Secondo Heidegger, ad esempio, abbandonarsi totalmente alla Noia invece di rifuggirla significa accettare il vuoto dell’esistenza che ci aiuta ad entrare più profondamente in contatto con la nostra vita e la nostra coscienza.
In termini più prosaici e contemporanei, la stessa Deva Cassel, doppiatrice di Ennui nella versione italiana di Inside Out 2, in conferenza stampa ci ha suggerito come sia stata proprio sua madre Monica Bellucci a insegnarle come questa emozione sia fondamentale per «pulire i pensieri» ed entrare davvero a contatto con noi stessi. E così, il messaggio del sequel Disney e Pixar resta sempre questo: nessuna emozione è dannosa né sbagliata se impariamo davvero a comprenderla.
E voi avete già visto Inside Out 2 al cinema? Qual è la vostra emozione preferita tra tutte quelle che prendono vita sul grande schermo? Fateci conoscere le vostre opinioni, come sempre, nei commenti.
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