Interstellar continua a far parlare di sé. Più il tempo passa, più sembra che le domande di stampa e pubblico sull’ultima fatica di Christopher Nolan aumentino. Il regista, così, è costretto a rispondere a domande sui punti oscuri del film, quelli di difficile interpretazione. Tra cui, a quanto pare, c’è anche il finale (che un astrofisico ha recentemente definito plausibile). Intervistato dal The Daily Beast, ha dichiarato: «Non vi dirò mai nulla sul finale! Dovete tornare al cinema e rivederlo di nuovo. Il pubblico interpreta sempre in modo diverso i miei film, e per me è questa la cosa più importante».
Non è infatti un mistero che l’opera omnia nolaniana sia facilmente interpretabile secondo diverse chiavi di lettura (ci stiam ancora chiedendo se la trottola di DiCaprio in Inception alla fine cade o meno), ma il film è passato – e continua a passare – sulla bocca di tutti, forse più di quanto ci si aspettasse alla viglia. Nel corso dell’intervista, però, Nolan ha anche parlato della personaggio di Matt Damon, il Dr. Mann, uno degli astronauti della missione Lazzaro partiti prima di McConaughey e Anne Hathaway alla ricerca di un ecosistema abitabile per gli esseri umani. Nel film è descritto come il migliore di tutti, ma quando entra in scena, la figura che ci si ritrova davanti è l’opposto di quanto raccontato in precedenza: «È un personaggio molto umano e adoro il lavoro che Matt ha fatto. Mann è un egoista e un codardo, ma il suo comportamento ha un che di logico. Quando si rende conto della situazione, ossia che il pianeta che ha trovato non è abitabile, viene preso dal terrore, e la paura e la solitudine spesso ti fanno agire in modo impensabile. Ma la sua è una reazione comprensibile: non è un pazzo, solo egoista e molto razionale allo stesso tempo. Era sicuro di riuscire a portare a termine la missione, ma una volta faccia a faccia con la realtà, il suo mondo ha cominciato a crollare».
Fonte: The Daily Beast
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