In Francia è il film che ha frantumato tutti i record: Giù al Nord ha fatto ridere fino alle lacrime un’intera nazione, mostrando come i luoghi comuni sulla gente che abita vicino alla Manica (a partire dal loro incomprensibile accento) fossero radicati e si prestassero a una serie di gag irresistibili. Il remake italiano, Benvenuti al Sud, segue fedelmente l’originale francese: il direttore di un ufficio postale vorrebbe solo accontentare la moglie perennemente insoddisfatta, e ottenere l’agognato trasferimento dalla provincia alla città di Milano. Ma, per guadagnare punti in graduatoria e realizzare il suo sogno, si finge invalido e viene scoperto. Così per due anni dovrà trasferirsi a Castellabate, che per un milanese equivale a cambiare continente. Fin qui la storia, il resto è tutto nella felice caratterizzazione degli attori italiani. Da Claudio Bisio alla sua petulante moglie Angela Finocchiaro, da Alessandro Siani a tutti i suoi colleghi delle Poste di Castellabate (compresa la ragazza per cui spasima, la bella Valentina Lodovini) tutto è fatto apposta per mettere in ridicolo i preconcetti verso il meridione d’Italia e i suoi abitanti. In un’intervista parallela, sullo stile de “Le iene”, abbiamo messo a confronto i due protagonisti maschili del film, per scovare le differenze tra un comico del Nord e uno del Sud.
Best Movie: Qual è la cosa peggiore che il suo personaggio si sente dire sui meridionali?
Claudio Bisio: Prima di partire mi rivolgo al capo supremo della “Confraternita del Gorgonzola” (Teco Celio), di cui faccio parte: una sorta di loggia segreta di adoratori del formaggio stagionato. Lui mi mette sull’avviso: puzzano, sono ladri, al Sud sono terroni pure gli animali!
Best Movie: Qual è la cosa peggiore che il suo personaggio pensa dei settentrionali?
Alessandro Siani: È un atteggiamento di noi napoletani quando incontriamo un milanese: un misto di invidia, insofferenza ma anche ammirazione. E ha un nome: la sindrome della Champions League. Quella che noi tifosi del Napoli non abbiamo mai vinto, mannaggia!
Best Movie: Qual è nel film il primo luogo comune a crollare?
Claudio Bisio: L’accoglienza: io sono diffidente, arrivo col giubbotto antiproiettile e vengo accolto subito come uno di famiglia in casa di Siani. Ma ovviamente non mi fido e arrivo a nascondere il mio portafogli. Peccato che lo metta nel tubo della stufa dove si brucia tutto…
Alessandro Siani: Quando subito dopo scopri che, anche se hanno vinto la Champions, restano sempre dei poveracci!
Best Movie: Voi due siete notoriamente molto loquaci. Chi è che parla di più?
Claudio Bisio: Non lo so, parliamo sempre contemporaneamente e nessuno ascolta l’altro.
Alessandro Siani: È una gara: appena uno inizia a parlare, l’altro cerca di sovrastarlo. Io comunque ho la voce più acuta: a me mi si sente meglio.
Best Movie: Tre piatti campani di cui non può più fare a meno?
Claudio Bisio: La mozzarella: dalla burrata, alla treccia, ai ciliegini. La pasta, dai paccheri agli ziti, passando per tutte le forme e le taglie. I sughi: certi non pensavo nemmeno potessero esistere.
Best Movie: Tre piatti lombardi da ordinare al ristorante?
Alessandro Siani: Il risotto alla milanese, la cotoletta alla milanese, il panettone alla milanese. E poi, quando voglio fare colpo su una ragazza aggiungo “alla milanese” a qualsiasi piatto: il baccalà alla milanese, il fritto di paranza alla milanese. Che dite, funziona?
Best Movie: Le prime tre parole in napoletano che le vengono in mente…
Claudio Bisio: O’ sole, a’ mammeta e (incredibile) chiove!
Best Movie: Le prime tre parole in milanese che le vengono in mente…
Alessandro Siani: Ho insegnato a Claudio la canzonetta “Ciccio Formaggio”, che ancora adesso canta credendo di far colpo sui napoletani. In compenso lui mi ha insegnato una canzone in milanese, che però mi ha fatto l’effetto della poesia di Natale. Finito il film, non mi ricordo più né il titolo, né una sola parola.
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Di seguito due immagini di Bisio e Siani in Benvenuti al Sud
(Foto: Gianni Fiorito)