Da tempo si parla di un possibile ritorno di Robert Downey Jr., l’iconico interprete di Iron Man, nell’Universo Cinematografico Marvel.
Il personaggio, come tutti i fan della Casa delle Idee ricorderanno, è morto alla fine di Avengers: Endgame, il film del 2019 diretto dai fratelli Anthony e Joe Russo; ma ciò non ha impedito di placare le sempreverdi speculazioni – dei fan, e inevitabilmente anche dei media – su un ipotetico ritorno di Tony Stark nel MCU.
A gettare benzina sul fuoco sulle speranze dei fan ci ha pensato, di recente, lo stesso Robert Downey Jr., l’attore statunitense e storico volto del miliardario playboy, fin dal primo film di Jon Favreau del 2008, che in un’intervento ai microfoni del podcast Joe Rogan Experience ha dichiarato quanto segue, a chi gli chiedeva se tornerà a vestire i panni adamantini di Iron Man:
“Ci dovrebbe essere una trama avvincente e una serie di circostanze, che renderanno ovvio il mio ritorno come Iron Man nel MCU. Per ora non voglio fare altro e non penso che tornerò a essere di nuovo a Iron Man, ma, in futuro, chi lo sa!“
Un’affermazione alquanto sibillina, che per molti sul web è già diventata una conferma velata, o comunque lasciata trapassare più o meno sottobanco.
Intanto, lo ricordiamo, il buon Robert è stato grande protagonista di Oppenheimer di Christopher Nolan, in cui ha vestito i panni, in maniera tra l’altro eccellente per molti critici e spettatori, di un personaggio storico realmente esistito e a dir poco impegnativo come Lewis Strauss: l’uomo fu un politico statunitense, considerato una figura di spicco nello sviluppo delle armi nucleari, dato che fu per 11 anni componente, prima come Membro e poi come Presidente, della Commissione per l’energia atomica degli Stati Uniti d’America.
Oppenheimer: Robert Downey Jr. è irriconoscibile nella foto ufficiale del film di Christopher Nolan
Una performance attoriale che, secondo alcuni, potrà verosimilmente portarlo a una nuova candidatura agli Oscar nella prossima edizione degli Academy Awards, per i quali la star vede già due candidature, entrambe non andate a segno: nel 1993 come miglior attore protagonista per Charlot, dov’era Charlie Chaplin (vinse il suo primo sospirato Oscar Al Pacino per Scent of a Woman – Profumo di donna, remake del film di Dino Risi con Vittorio Gassman) e nel 2009 come miglior attore non protagonista in Tropic Thunder di Ben Stiller, satira sui war movie in cui, con tanto di blackface oggi impensabile a Hollywood, vestiva i panni dell’attore cinque volte premio Oscar Kirk Lazarus (in quell’anno Heath Ledger ottenne il suo Oscar postumo per la memorabile, malsana scintillante interpretazione di Joker ne Il cavaliere oscuro di Christopher Nolan).
Oppenheimer – Ovvero: come hanno imparato ad odiare la bomba. La recensione
Foto: Marvel Studios
Fonte: Joe Rogan Expericence
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