Hanno fatto molto discutere le recenti parole di Kristen Stewart circa il suo approccio a Lady D, la principessa ritratta nel biopic Spencer di Pablo Larraín, presentato a Venezia 78. L’interpretazione è valsa all’attrice una nomination agli Oscar 2022 e in un’intervista a Vanity Fair ha dichiarato di aver fatto di tutto per la parte.
Nello specifico, la Stewart ha parlato dei problemi alimentari che hanno contraddistinto la controversa vicenda di Diana Spencer, centrali nella vicenda raccontata dal regista cileno. «Non sono riuscita a vomitare in questo film, anche se avrei dovuto. Mi sono sentita una m***a per non esserci riuscita, e so che è perché per il mio corpo… L’idea era intoccabile» ha detto.
Su queste dichiarazioni si è espresso al Mirror Tom Quinn, dell’associazione Beat che si occupa per l’appunto di disordini alimentari. Commentando le parole della Stewart, ha definito irresponsabile il suo approccio al problema: «Mostrare disordini alimentari su schermo può essere un modo brillante per stimolare la consapevolezza di queste malattie mentali molto serie, ma è fondamentale sia fatto in modo responsabile».
Quinn, riporta la fonte, ha aggiunto di comprendere che il metodo scelto da Kristen Stewart le ha permesso di avvicinarsi il più possibile al personaggio di Lady D, ma il rischio è alto: «Chiediamo con urgenza che l’industria cinematografica protegga i professionisti che lavorano in questo ambito, per esempio dedicando tempo e risorse alla formazione sui disordini alimentari».
Al Mirror ha parlato anche la coordinatrice della consulenza clinica dell’associazione, Martha Williams, che ha evidenziato quale sia il problema di Spencer: «Alcuni aspetti del film sembrano rendere molto glamour il disordine alimentare, ci sembra. Ad un certo punto c’è un’immagine di Diana in una abito da ballo mentre si sdraia sul water».
Cosa ne pensate? Kristen Stewart ha davvero trattato con leggerezza il problema nel suo approccio a Spencer? Fatecelo sapere nei commenti.
Foto: Amy Sussman/Getty Images
Fonte: Mirror