Senza alcun dubio Irréversible di Gaspar Noé è uno dei film più provocatori di tutta la storia del cinema. Nel celebre cult siamo a Parigi: dopo che la sua fidanzata Alex (Monica Bellucci) è stata violentata e massacrata in un vicolo, Marcus (Vincent Cassel) cerca vendetta, aiutato dall’amico Pierre (Albert Dupontel).
Diventato noto per la scena dello stupro ai danni del personaggio di Monica Bellucci nel tunnel della metropolitana, della durata di 9 minuti e girata con camera fissa, Irréversible è il film che ha dato notorietà (e il marchio di “autore scandalo”) a Gaspar Noé, argentino trapiantato in Francia.
Nel film il cineasta capovolgeva l’impianto del revenge movie, facendo procedere gli eventi a ritroso e depotenziando così ogni identificazione del pubblico con il protagonista. L’obiettivo è quello di raccontare, per l’appunto, l’irreversibilità del tempo e delle scelte che compie l’uomo.
Di recente è uscito Irréversible: Straight Cut, il nuovo montaggio del film già visto alla Mostra del Cinema di Venezia nel 2019, che riordina gli eventi in senso orario, un po’ come successo con The Godfather Saga, la miniserie TV del 1977 che ha fuso Il Padrino e Il Padrino Parte II in ordine cronologico per quattro notti, devastando la potente struttura di flashback del quest’ultimo film.
Per prima cosa, in questo nuovo cut l’effetto disorientante dovuto all’inversione del tempo e dell’impatto frontale delle sequenze più traumatiche viene perso, riducendo drasticamente e al minimo sindacale quel malessere. Nella dichiarazione del regista nelle note stampa di Straight Cut, lo stesso Noé chiarisce in anticipo che questo Irréversible non è l’Irréversible, ma un “bonus divertente” per l’edizione Blu-ray rimasterizzata che riteneva fosse abbastanza interessante da distribuire nei cinema.
In tal senso questo extra, pur smarrendo appunto la forza dell’originale, rivela il rapporto tra i tre personaggi principali e la scioccante barbarie che rovina le loro vite. Tutte le scene prima dello stupro e della vendetta esistono nella versione originale, ovviamente, non nel contesto di aver visto prima quegli atti di violenza: un dato che fa, a conti fatti, un’enorme differenza.
A proposito dell’attenzione che tutti hanno sempre riservato a quella scena molto lunga dello stupro, girata in camera fissa, Noé ha dichiarato in una nuova intervista a IndieWire:
“Sì perché ricordo che quando vidi Cane di paglia di Sam Peckinpah, uscii a metà film durante la scena dello stupro… Mi ci sono voluti 10 anni per rivedere il film su VHS. L’adrenalina corregge la memoria. Se andate a una festa, la sera dopo non ricorderete quanto sia stata piacevole. Eravate ubriachi, devastati. Questo non lo ricordate. Ricordate lo scontro fisico che avete avuto con qualcuno che vi ha dato uno schiaffo. Lo ricordate vividamente. La violenza genera adrenalina e l’adrenalina fissa il ricordo. Quando si vede un film che contiene momenti di violenza simulata, si ha una scarica di adrenalina e quei ricordi sono molto più impressi nella memoria. Le donne a volte hanno più problemi con la scena dell’omicidio che con quella dello stupro. La maggior parte degli uomini non rimane scioccata dalla scena dell’omicidio”.
Sulla possibilità di realizzare oggi un film del genere, il cineasta si dice invece decisamente scettico:
“Oggi sarebbe impossibile far finanziare un film del genere. La gente ha paura di essere accusata di cattiva condotta o di qualcos’altro“.
Quella celebre scena, come riportano le cronache relative alla lavorazione, è stata girata per l’esattezza in moltissimi take, con una dozzina di inquadrature apparentemente ininterrotte ma in realtà assemblate e costituite da centinaia di inquadrature molto simili tra loro (simile alla tecnica della stop-motion).
In particolare la scena madre del film, ossia quella della violenza sessuale, dura ben 9 minuti, ed è stata completamente filmata in un’unica inquadratura ininterrotta. Il regista Noé ha detto che non aveva idea di quanto sarebbe durata la scena di stupro, poiché tutto poteva essere deciso da Monica Bellucci, che ha essenzialmente diretto la scena, e Jo Prestia, che ha interpretato il suo carnefice.
Noé ha anche dichiarato, in diverse interviste seguenti, che durante la produzione del film ha spesso sniffato cocaina per riuscire a trasportare le grandi fotocamere necessarie per realizzare le molteplici riprese rotanti del film; ha anche confessato di averne fatto uso per “allontanare il senso di nausea che portava girare le scene rotanti”.
Nella post-produzione, per aggiungere indirettamente il pene di Le Tenia, nella scena dello stupro, è stata utilizzata la CGI; la stessa tecnica è stata usata durante la scena del massacro nel gay bar, per realizzare il momento in cui Pierre (Albert Dupontel) picchia e spacca in due il cranio di un uomo con un estintore.
Irréversible è ora disponibile su Prime Video, mentre l’ultimo film di Noé, Vortex, è su MUBI. Irréversible: Straight Cut uscirà in alcuni cinema statunitensi il 10 febbraio, con una data nel Regno Unito ancora da annunciare. Nessuna notizia, per il momento, riguardo la distribuzione italiana.
Foto: Studiocanal/Allstar
Fonte: IndieWire
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