J. K. Rowling ed Elon Musk: arriva la denuncia da parte della pugile Imane Khelif. I dettagli
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J. K. Rowling ed Elon Musk: arriva la denuncia da parte della pugile Imane Khelif. I dettagli

L'autrice di Harry Potter e il magnate della tecnologia sono stati citati in giudizio dalla neo-campionessa olimpica dopo Parigi 2024

J. K. Rowling ed Elon Musk: arriva la denuncia da parte della pugile Imane Khelif. I dettagli

L'autrice di Harry Potter e il magnate della tecnologia sono stati citati in giudizio dalla neo-campionessa olimpica dopo Parigi 2024

Collage Imane Khelif, J. K. Rowling, Elon Musk

J.K. Rowling ed Elon Musk sono stati citati in una denuncia per cyberbullismo presentata dalla pugile algerina e neo-campionessa olimpica Imane Khelif dopo la sua vittoria alle Olimpiadi. Nabil Boudi, l’avvocato di Khelif a Parigi, ha confermato a Variety che entrambe le figure sono state menzionate nella denuncia, inviata venerdì al centro anti-odio online della procura di Parigi.

La denuncia è stata formalizzata contro X, il che, secondo la legge francese, implica che sia stata depositata contro ignoti. Questo «garantisce che la procura abbia la massima libertà di indagare su tutte le persone coinvolte», comprese quelle che possono aver scritto messaggi di odio sotto pseudonimo, ha spiegato Boudi. Tuttavia, la denuncia include anche personaggi pubblici e controversi.

«J. K. Rowling ed Elon Musk sono citati nella denuncia, tra gli altri – ha dichiarato Boudi, aggiungendo che anche Donald Trump sarà oggetto di indagine -. Trump ha twittato, quindi, che sia nominato o meno nella nostra denuncia, sarà inevitabilmente considerato parte dell’accusa».

Imane Khelif – che sabato ha conquistato la medaglia d’oro olimpica nella categoria di pugilato femminile da 66 chilogrammi – è stata al centro di una rumorosa e sgradevole disputa sulla sua idoneità di genere durante gran parte delle Olimpiadi del 2024 a Parigi, una questione che ha fatto il giro del mondo. Nonostante sia nata femmina e non si identifichi come transgender o intersessuale – e abbia ricevuto il sostegno del Comitato Olimpico Internazionale, che ha dichiarato che «scientificamente non si tratta di un uomo che combatte contro una donna» – Khelif ha dovuto affrontare una valanga di accuse e abusi riguardo al suo genere.

La maggior parte degli attacchi è avvenuta sui social media, in particolare su X/Twitter, e la polemica si è intensificata quando figure di alto profilo sono intervenute. In un messaggio ai suoi 14,2 milioni di follower, Rowling ha pubblicato una foto dell’incontro di Khelif con la pugile italiana Angela Carini, accusando la prima di essere un uomo che «si sta godendo l’angoscia di una donna a cui ha appena dato un pugno in testa». Musk, dal canto suo, ha condiviso un post della nuotatrice Riley Gaines che affermava che «gli uomini non appartengono agli sport femminili». Il proprietario di X ha commentato il messaggio scrivendo: «Assolutamente». Anche Trump ha pubblicato un messaggio con una foto dell’incontro tra Khelif e Carini, accompagnato dalla frase: «Terrò gli uomini fuori dagli sport femminili!».

Boudi ha spiegato che, nonostante la denuncia menzioni specifiche personalità, «quello che chiediamo è che la procura indaghi non solo su queste persone, ma su chiunque ritenga necessario. Se il caso andrà in tribunale, saranno processati».

Ha inoltre aggiunto che, sebbene la denuncia sia stata presentata in Francia, «potrebbe essere indirizzata anche a figure internazionali», sottolineando che «l’ufficio del procuratore per la lotta all’odio online ha la facoltà di richiedere assistenza legale reciproca con altri Paesi». Ha specificato che esistono accordi con l’equivalente statunitense dell’ufficio francese per la lotta all’odio online.

Anche Logan Paul ha attaccato Khelif sui social media, pubblicando su X dopo la sua vittoria contro Carini: «Questa è la forma più pura del male che si sta svolgendo proprio davanti ai nostri occhi. A un uomo è stato permesso di picchiare una donna su un palcoscenico globale, distruggendo il sogno della sua vita mentre lottava per il padre defunto. Questa illusione deve finire». Paul ha poi cancellato il post e ammesso che «potrebbe essere colpevole di aver diffuso disinformazione».

Tuttavia, per Boudi, tali scuse – incluse quelle ricevute personalmente da Imane Khelif da figure di spicco che avevano twittato commenti sprezzanti – non cambiano nulla riguardo all’indagine: «La denuncia è stata presentata e i fatti rimangono», ha affermato.

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Fonte: Variety

Foto: Richard Pelham/Getty Images; TOLGA AKMEN/AFP via Getty Images

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