J.K. Rowling torna alla carica contro le donne transgender. La scrittrice di Harry Potter è da anni accusata di essere una TERF (Trans Exclusionary Radical Feminist, ovvero femminista radicale trans escludente) e con il suo ultimo post ha rinsaldato la sua posizione, riaccendendo le polemiche.
Pochi giorni fa, l’autrice ha postato sul suo profilo X (ex Twitter) una foto in cui si vede proiettata sulla facciata del Ministero della Giustizia inglese la scritta: «Ripetete con noi: le donne trans sono donne». Una dichiarazione LGBTQ+ che risale al 2018 e commentata ora da J.K. Rowling lapidariamente: «No.» ha scritto.
Nei commenti, come di consueto, è stata attaccata da numerosi utenti e uno di loro ha suggerito di votare per i laburisti e garantire così alla scrittrice una condanna a due anni. Il riferimento è al fatto che il partito britannico di centro-sinistra starebbe pensando ad una legge per rendere punibile chiamare qualcuno con il pronome gender sbagliato, qualora dovessero vincere le prossime elezioni.
La rivelazione arriva dal Mail on Sunday e ha fatto molto discutere Oltremanica. La prospettiva però non spaventa J.K. Rowling, che anzi ha risposto al commento abbracciando la prospettiva di venire condannata per questo ipotetico nuove reato: «Mi farei volentieri due anni se l’alternativa è un discorso forzato e la ripetuta negazione della realtà e dell’importanza del sesso». Potete leggere QUI la sua risposta.
Parole che sono destinate ad attirarle altre critiche sulla scrittrice, che ormai da anni si batte per l’idea che siano identificabili come donne solo quelle nate come tali. «Portate il caso in tribunale – ha aggiunto nel post la penna di Harry Potter -. Sarà più divertente di qualsiasi red carpet cui abbia partecipato».
Nei commenti poi è passata a scherzare con alcuni suoi follower su come sarebbe la vita in prigione per lei, tra la speranza di poter lavorare nella libreria del carcere e possibili problemi invece a finire ad avere turni in lavanderia. Per le accuse di transfobia, molte realtà hanno già “cancellato” l’autrice: un museo di Seattle l’ha tolta da una mostra letteraria, mentre le leghe del Quidditch che si sono formate in questi anni hanno deciso di cambiare nome al proprio sport per evitare di essere collegati al suo universo immaginario.
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Foto: TOLGA AKMEN/AFP via Getty Images
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