Altro giro, altra corsa. Sembra ormai che il termine di paragone principale per il cinema ora siano diventati i cinecomic e nello specifico quelli del Marvel Cinematic Universe. Con 3 film nella Top 10 dei maggiori incassi di sempre, dopotutto, il loro strapotere al botteghino rende inevitabile doversi confrontare con i vari Avengers: Infinity War o Endgame. Non sempre con parole lusinghiere, però.
Per un Paul Thomas Anderson felice che il successo di Spider-Man possa spingere le persone a tornare al cinema, c’è un James Cameron che non sente niente di speciale nei film dell’MCU. Il regista di Terminator, Aliens, Titanic e Avatar ha lanciato una frecciatina a Kevin Feige e soci durante una chiacchierata assieme al collega Denis Villeneuve.
Ovviamente la conversazione, avvenuta durante un incontro organizzato da Variety, riguardava il recente Dune, kolossal nel cast ma fortemente d’autore come film in senso stretto. Cameron ne ha parlato in questi termini:
«La cosa che mi ha colpito di Dune è che è veramente epico. Quando uso questa parola, la intendo in un senso specifico, come in un film di David Lean [regista premio Oscar per Il ponte sul fiume Kwai e Lawrence D’Arabia] o per estensione ai film del Signore degli Anelli» ha detto. Poi ha aggiunto: «Ma quando penso a film che hanno all’interno eventi epici, diciamo come i film del Marvel Universe dove vengono distrutte città e via dicendo, non sono epici per me».
Al contrario, elogia Cameron, Villeneuve ha la disciplina e il vocabolario cinematografico per rendere veramente epica una scena, prendendosi il tempo di presentarla e di arricchirla con la musica e quant’altro. QUI potete leggere la risposta di Villeneuve, ma quello che probabilmente fa storcere il naso ai fan Marvel è il giudizio tranchant sull’epica dei film dell’MCU.
Il problema, forse, è che per avvertire tutto il peso epico di una scena come quella di Avengers: Endgame, quando Captain America afferra il martello di Thor e dice per la prima volta «Vendicatori, uniti», è necessario avere alcune coordinate culturali di riferimento. In primis, aver vissuto le storie di quegli 11 anni di film, nel bene e nel male, culminate in quella scena. Quindi conoscere meglio il mondo dei fumetti di riferimento, la portata drammaturgica di quell’esatto momento o di quelle due parole.
Nessuno sicuramente vuole imporre a Cameron, a Martin Scorsese o a Jane Campion – che ha recentemente dichiarato di odiare i cinecomic – di doversi far piacere a tutti i costi i film Marvel, ma commentare se siano o meno epici senza essere emotivamente e culturalmente coinvolti nella narrazione rischia di stuzzicare gli animi dei fan più accaniti.
Cosa ne pensate? Siete d’accordo con le parole di James Cameron oppure è il caso che si smetta di aizzare i fan e i detrattori dei film Marvel con costanti paragoni o attacchi? Fatecelo sapere nei commenti.
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Foto: MovieStills – Tommaso Boddi/Getty Images for AMC
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