Hollywood e gli amanti delle colonne sonore epiche stanno versando ancora calde lacrime per la morte del compositore James Horner, precipitato ieri col suo aereo personale. Se c’è qualcuno a cui Horner mancherà più che ad altri quello è sicuramente James Cameron, che stava collaborando proprio in questo periodo alla realizzazione della colonna sonora dei sequel di Avatar.
Cameron ha voluto condividere con il resto del mondo il suo ricordo di Horner e i bei momenti trascorsi insieme.
Ecco cosa ha detto:
L’INCONTRO: ALLA CORTE DI ROGER CORMAN
Ho pensato molto a James quando ho saputo la notizia e ho fatto un po’ di ricerche online. L’inizio e la fine della su filmografia sono film a cui ho partecipato. Abbiamo cominciato entrambi con lo stesso film nel 1980 (I magnifici sette nello spazio di Jimmy T. Murakami) e gli ultimi film per cui avrebbe composto le musiche sarebbero stati i sequel di Avatar. A metà degli anni ’80 c’era stato Aliens – Scontro finale, Titanic a metà dei ’90 e Avatar nel 2008/2009.
Ci siamo conosciuti sul set di I magnifici sette nello spazio. Sono entrato come scenografo junior e in tre mesi sono diventato production designer, una cosa che può succedere solo in una produzione di Roger Corman. la colonna sonora era in assoluto la miglior cosa del film. Era un tappeto musicale realizzato integralmente con l’orchestra e non una soundtrack dozzinale fatta col synth. Dopo quel film lo incontrai un po’ di volte, perché io, lui e Gale Hurd divenimmo discepoli di Corman e lo vidi balzare fino alle stelle.
SUL SUCCESSO DI TITANIC: LA SUA MUSICA TI TOCCAVA IL CUORE
Quando stavo facendo Titanic, aveva appena realizzato gli accompagnamenti musicali di Apollo 13 e Braveheart. E io pensai: «Non importa cosa abbia fatto, io voglio lavorare con James». Abbiamo avuto questo primo incontro supercauto, dove ci siamo sforzati tantissimo di essere educati. Ne abbiamo riso molto negli anni successivi. E abbiamo sviluppato dei modi molto trasparenti per comunicare, dando vita a una grande relazione professionale. Si era completamente dedicato al film; aveva cancellato tutti gli altri suoi impegni e si è seduto a guardare quasi 30 ore di daily rozzissimi per assorbire l’essenza del film.
Gli ho chiesto di scrivere delle melodie per il film. Credo che una grande colonna sonora consista in qualcosa che puoi fischiettare. Se quella melodia ti resta impressa in testa, il livello della colonna sonora è alto. Lui si sedettev al piano e disse: «Questo è il tema per la nave secondo me». La suonò una volta e mi misi a piangere. Poi suonò il tema di Rose e io piansi di nuovo. Erano melodie così dolceamare ed emotivamente risuonanti. Non li aveva ancora orchestrati, ma sapevo che sarebbe diventata una delle più grandi colonne sonore del cinema. Non importava come sarebbe andato il film e nessuno poteva saperlo in quel momento, ma sapevo che avrebbe avuto una colonna sonora grandiosa. Componeva sempre con gli stessi musicisti e l’orchestra lo amava.
SUI LITIGI PER LA COLONNA SONORA DI AVATAR
Avatar era in qualche modo un film con più trappole da evitare. Non si prestava alle melodie di Titanic. Fece un sacco di ricerche con un etnomusicologo per trovare suoni diversi. La colonna sonora , in effetti, è più ricca di quanto si riesca a percepire. Ho dovuto lottare con lui, perché i compositori pensano sempre che la colonna sonora debba essere ben presente.
Se volete leggere in inglese il tributo in versione integrale andate pure a questo link di The Hollywood Reporter.
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