James Gunn rompe il silenzio sul suo licenziamento: «È stato il giorno peggiore e migliore della mia vita»
telegram

James Gunn rompe il silenzio sul suo licenziamento: «È stato il giorno peggiore e migliore della mia vita»

Il regista si è raccontato in una lunga intervista, spiegando cosa ha provato il giorno in cui è stato allontanato dalla Disney

James Gunn rompe il silenzio sul suo licenziamento: «È stato il giorno peggiore e migliore della mia vita»

Il regista si è raccontato in una lunga intervista, spiegando cosa ha provato il giorno in cui è stato allontanato dalla Disney

Una delle vicende più discusse e sconvolgenti degli ultimi tempi, iniziata la scorsa estate e proseguita anche nei primi mesi del 2019, è sicuramente quella dell’inaspettato licenziamento di James Gunn. Tutto è iniziato quando alcuni esponenti dell’alt-right americana hanno riportato alla luce una serie di tweet – dal contenuto particolarmente controverso e relativo a temi delicati come stupro e pedofilia – scritti dal regista diversi anni prima. In poco tempo quei post hanno fatto il giro del web, generando numerose polemiche che sono arrivate all’attenzione del presidente della Disney, Alan Horn, il quale ha deciso di licenziarlo in tronco affermando che un comportamento simile non poteva essere accettato all’interno degli studios.

Dopo svariati mesi però, quando le acque si erano già calmate e l’intera vicenda finita nel dimenticatoio, la Disney ha fatto sapere di aver cambiato idea su Gunn, concedendo al regista una seconda possibilità affidandogli la realizzazione di Guardiani della Galassia Vol. 3, come i fan si auspicavano da tempo.

Tuttavia, il cineasta non aveva mai parlato apertamente ai giornali del suo licenziamento, né del suo reintegro, limitandosi a pubblicare alcuni post sui social in cui ringraziava tutti coloro che gli erano stati vicini e chi gli aveva concesso questa nuova opportunità. Fino ad oggi.

James Gunn è stato infatti protagonista di una lunga intervista per Deadline, in cui ha parlato a cuore aperto di tutto ciò che ha provato sin dal momento in cui è stato licenziato. Raccontando come l’amore di amici, parenti e colleghi sia stato essenziale per superare quello che definisce “uno dei periodi più brutti della mia vita”, ma anche “uno dei migliori”, proprio perché lo ha portato a scoprire quanto in verità fossero importanti i suoi affetti e quanto coloro che lo circondavano, tenessero a lui:

«Io non incolpo nessuno. Mi sento e mi sono sentito male a lungo per il modo in cui mi sono espresso pubblicamente. Per le battute che ho fatto, per i bersagli dei miei scherzi. Tutte conseguenze non intenzionali del non essere stato più compassionevole in quello che facevo. So che la gente è stata ferita da quello che ho scritto, e questa è una mia colpa. Mi sento male per tutto questo e mi assumo tutta la responsabilità per ciò che ho fatto. La Disney aveva tutti i diritti di licenziarmi. Non era una questione di libertà d’espressione, semplicemente, ho detto cose che a loro non sono piaciute e hanno avuto il diritto di allontanarmi. Non c’è mai stata alcuna discussione al riguardo.»

«Il primo giorno… posso dire che è stato il più intenso della mia intera vita. Ci sono stati altri momenti difficili nella mia esistenza, da quando da giovane sono uscito dall’alcolismo fino alla morte di amici che si sono suicidati. Ma quella è stato davvero una situazione intensa. È successa all’improvviso, tutto sembrava essersene andato. Avevo appena saputo, in una maniera incredibilmente veloce, che ero stato licenziato. Mi sentivo come se la mia carriera fosse finita.»

«Poi però è arrivato tutto questo amore da parte degli altri. Dalla mia fidanzata Jen, dal mio produttore e i miei agenti, da Chris Pratt che mi ha chiamato dando di matto, da Zoe Saldana e Karen Gillan che mi hanno telefonato piangendo. Sylvester Stallone che mi ha fatto una videochiamata, e ovviamente Dave Bautista, che è stato davvero duro con questa storia. Tutto questo amore che ho sentito dai miei amici, la mia famiglia e le altre persone che mi sostenevano, è stato travolgente. A quanto pare, per sentire pienamente questo amore per la prima volta, l’apparato attraverso cui mi sentivo falsamente amato doveva essermi completamente strappato via. Quindi in parte è stato il giorno peggiore della mia vita, mentre dall’altra è stato il migliore in assoluto. […] La notizia della mia riassunzione è stata una grande notizia per 24 ore, poi è scemata. Quando è successo tutto quanto, invece, è durato per giorni e giorni e giorni.»

«Comunque, c’è stata tanta roba positiva che è venuta fuori da questa situazione, e una di queste è che ho avuto la possibilità di imparare. Le persone devono essere in grado di imparare dai propri sbagli. Se togliamo a qualcuno la possibilità di divenire una persona migliore, non sono sicuro di cosa ci rimarrebbe. Ho imparato tantissime cose su me stesso attraverso tutto questo processo.»

Foto: Getty

© RIPRODUZIONE RISERVATA