Jeremy Renner, star del Marvel Cinematic Universe nella parte di Hawkeye, ha rilasciato la prima intervista dopo l’incidente con lo spazzaneve che gli è quasi costato la vita a inizio gennaio. Il percorso di recupero sarà ancora molto lungo, ma l’attore ha evitato il peggio.
A Diane Sawyer della ABC News, Renner è tornato su quella tragica mattinata del 1 gennaio 2023, quando per aiutare il nipote a spostare la macchina è stato investito dal suo stesso Sno-Cat. L’attore aveva provato a risalire sul veicolo nel tentativo di salvare il parente, ma è stato travolto ed ha riportato la rottura di decine di ossa: è stato trasportato d’urgenza in ospedale ed è stato operato per la gamba rotta e un importante trauma toracico.
Se l’è cavata e ora sta portando avanti il suo percorso riabilitativo a casa, oltre ad aver “riabbracciato” lo spazzaneve che lo ha quasi ucciso. Nell’intervista, Jeremy Renner si è preso la colpa di quanto accaduto:
Mi è capitato di essere il manichino in piedi sulla pista pericolosa, volevo vedere se mio nipote era lì. Non si deve stare fuori dal veicolo quando lo si sta guidando, capisci cosa intendo? È come guidare un’auto con un piede fuori. Ma è successo quel che è successo. È stato un mio errore e ho pagato per questo.
Poi ha rivelato che, mentre lo spazzaneve lo stava investendo, avrebbe gridato «Non oggi, figlio di putt*na». Dopo quel momento, è arrivato un dolore tremendo: Renner non ha mai perso i sensi e si è ritrovato disteso sull’asfalto e il ghiaccio:
Ho sentito come se qualcuno mi avesse tolto tutta l’aria. Stavano succedendo troppe cose nel corpo per provare davvero dolore. È stato come se l’anima stessa potesse provare dolore. Potevo vedere il mio occhio con l’altro occhio.
Da lì, la corsa in ospedale, dove è stato ricoverato in terapia intensiva in condizioni critiche. Qui, ha rivelato durante l’intervista, ha prima chiesto scusa ai familiari con un veloce gesto nella lingua dei segni, quindi gli ha scritto una lettera d’addio:
L’ho fatto per loro. È una mia responsabilità, mi sentivo in colpa perché le mie azioni avevano causato molto dolore. Ho scritto anche una nota sul mio telefono, le ultime parole alla mia famiglia. Gli ho scritto di non farmi vivere attaccato ai macchinari, di lasciarmi andare se la mia esistenza fosse dipesa da farmaci e antidolorifici.
Il suo futuro ora è ancora incerto. Probabilmente non potrà più tornare a lavorare come prima, ma la prospettiva non sembra disturbarlo troppo:
Mi sta bene che uno stuntman faccia tutto a questo punto. Ho 52 anni, va bene, ho fatto abbastanza. Mi sta bene fare altro, capito? Non ho quel tipo di ego, tipo di fare tutto tutto io, non mi interessa. Sarò nella mia roulotte.
Ha infine rivelato di non aver dormito la notte prima dell’intervista, perché troppo nervoso all’idea di rivivere tutto quello che gli è successo. Allo stesso tempo, rifiuta di avere traumi e di vivere tutto come un’esperienza negativa. Lo rifarebbe, ha detto, perché dopotutto in questo modo ha salvato il nipote:
Ho cambiato la narrativa da vittima o dell’aver fatto un errore o altro. Mi rifiuto di essere ossessionato da quel ca**o di ricordo in quella maniera.
L’11 aprile Jeremy Renner presenzierà alla premiere di Rennervations, la sua nuova serie su Disney+. Sarà il primo evento pubblico da quel terribile incidente, un modo per iniziare a tornare alla vita di tutti i giorni e lasciarsi alle spalle quanto accaduto.
Leggi anche: «Che aspetto avrà il mio corpo?»: Jeremy Renner e la prima, toccante intervista dopo l’incidente [VIDEO]
Foto: Dimitrios Kambouris/Getty Images
Fonte: Variety
© RIPRODUZIONE RISERVATA