Johnny Depp, nelle sue ultime dichiarazioni, ha espresso il proprio risentimento contro Hollywood e ritiene che la Mecca del cinema voglia boicottare sia lui che Minamata, il suo ultimo film. L’attore ne ha parlato in un’intervista al The Sunday Times, dove dichiara di aver promesso agli abitanti del luogo di non speculare sulle loro vicende.
Aggiunge poi il divo: «Alcuni film toccano le persone nel profondo e questa cosa è successa con gli abitanti di Minamata e con tutti quelli che hanno vissuto sulla loro pelle delle vicende del genere. E Hollywood sta provando a boicottarlo, magari per colpa dell’attore protagonista e della brutta situazione in cui versa, una condizione spiacevole e disordinata? Quante volte è già accaduto? Ma, sai, mi sto muovendo verso dove devo andare per portare le cose alla luce».
Si tratta, per il Times, della prima intervista concessa da Depp dopo le sue traversie giudiziarie contro il News Group Newspapers, editore tra gli altri anche del tabloid The Sun, al quale Depp ha fatto causa per averlo definito un“picchiatore di mogli” parlando del suo legame turbolento con l’ex moglie Amber Heard.
Pochi giorni fa è stata resa nota la notizia che Johnny Depp riceverà un premio al Festival internazionale del cinema di San Sebastián in programma dal 17 al 25 settembre. L’organizzazione lo ha definito «Uno degli attori più talentuosi e versatili del cinema contemporaneo» e pertanto ha deciso di assegnargli il premio Donostia, in passato andato a personalità come Ethan Hawke, Sigourney Weaver, Judy Dench, Penelope Cruz e Viggo Mortensen.
La decisione del festival spagnolo, tuttavia, ha fatto nascere numerose polemiche. Qualcuno trova inadeguato premiare un attore la cui carriera è in gran parte compromessa a causa della battaglia legale in corso con l’ex consorte (QUI la replica direttore del festival di San Sebastian José Luis Rebordinos).
Secondo il regista Andrew Levitas, il suo film Minamata è stato “seppellito” dalla MGM a causa della vita privata di Johnny Depp, interprete del protagonista. Il lungometraggio, presentato nel febbraio del 2020 al Festival di Berlino, racconta la storia del celebre fotografo di guerra e documentarista William Eugene Smith, autore, nel 1971, di un reportage che documentava i tragici effetti dell’inquinamento da mercurio sugli abitanti di Minamata, città giapponese della prefettura di Kumamoto.
La denuncia di Levitas è apparsa su Deadline, che ha pubblicato una lunga lettera firmata dall’autore e indirizzata alla casa di produzione del film, colpevole di aver abbandonato la promozione e la distribuzione del progetto. Questo, spiega, per il timore che la vicenda giudiziaria di Johnny Depp, accusato di violenza domestica da Amber Heard, potesse in qualche modo riflettersi negativamente sulla sua immagine.
Foto: Getty (LOIC VENANCE/AFP via Getty Images)
Fonte: Indipendent, NME
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