Johnny Depp ha sparso terrore sul set di Jeanne du Barry? La regista Maïwenn fa chiarezza
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Johnny Depp ha sparso terrore sul set di Jeanne du Barry? La regista Maïwenn fa chiarezza

L'attore, secondo le "accuse" riportate nei giorni scorsi, avrebbe dato vita a un clima terrificante durante le riprese, seminando brutti sentimenti tra la troupe, ma sul caso è voluta intervenire la regista francese

Johnny Depp ha sparso terrore sul set di Jeanne du Barry? La regista Maïwenn fa chiarezza

L'attore, secondo le "accuse" riportate nei giorni scorsi, avrebbe dato vita a un clima terrificante durante le riprese, seminando brutti sentimenti tra la troupe, ma sul caso è voluta intervenire la regista francese

Johnny Depp Maïwenn Cannes Jeanne du Barry

La regista di Jeanne du Barry, Maïwenn, si è espressa a proposito della sua intervista rilasciata a The Indipendent, che aveva posto l’accento su come Johnny Depp avrebbe “spaventato” la troupe sul set del film da lei realizzato, che ha aperto Cannes lo scorso anno: dichiarazione che, essendo stata titolata in evidenza, ha suscitato qualche polemica e avanzato dubbi sull’effettivo comportamento dell’attore americano durante le riprese del film in cui ha interpretato il sovrano Luigi XV.

Devo essere onesta. È difficile girare con lui… tutta la troupe era spaventata perché ha un diverso tipo di umorismo e non sapevamo se sarebbe arrivato in orario o se sarebbe stato in grado di dire le sue battute – aveva detto l’attrice e regista del film durante l’intervista a The Independent – Voglio dire, anche se era lì sul set, in orario, la troupe aveva paura di lui.

Maïwenn ha chiarito il commento in una successiva dichiarazione a Variety, della quale vi avevamo già dato conto ma che vi riportiamo ora per esteso, dicendo che si riferiva al “carisma” e allo “status di star” di Depp quando discuteva del motivo per cui era, a suo dire, “spaventoso”. Niente nel comportamento di Depp sul set faceva sì che qualcuno avesse paura di lui, ha voluto precisare la star transalpina, mentre le sue parole alludevano allo status di sovrano che Depp avrebbe dovuto in un modo o nell’altro incarnare.

Nel profilo originale di The Independent, Maïwenn aveva affermato che Depp “non avrebbe fatto ciò che la sceneggiatura richiedeva” durante la realizzazione di Jeanne du Barry. Depp vi ha recitato, come detto, nei panni del re francese Luigi XV accanto a Maïwenn che invece ha vestito i panni del personaggio del titolo, una donna della classe operaia che catturò l’attenzione del re e scandalizzò Versailles quando si trasferì alla corte francese, diventando a tutti gli effetti, come recita il titolo italiano del film, la favorita del re. Il film è stato presentato in anteprima mondiale al Festival di Cannes dello scorso anno, dove ha fatto parlare molto di sé sulla stampa anche per essere stato il veicolo del ritorno di Depp nel mondo festivaliero di serie A, con quella che era di fatto la sua prima grande première dopo il processo pubblico e mediatico che l’ha visto contrapposto all’ex moglie Amber Heard.

Voglio essere molto chiaro: Johnny Depp è un attore grandissimo. Uno dei più grandi“, ha detto poi. “Mi ha ricordato molto Brando: il suo genio e le sue sofferenze, la sua generosità e i suoi paradossi. Anche se abbiamo litigato più volte sul set, è una persona che rispetto e ammiro totalmente, ed è importante per me correggere la mia narrazione perché mi sento davvero tradita da questa intervista con Charlotte O’Sullivan”.

La regista ha aggiunto ancora: “Johnny Depp è una celebrità e un genio e sì, questo a volte può spaventare alcune persone“.

Jeanne du Barry è uscito nelle sale francesi lo scorso anno, rivelandosi un successo al botteghino. Depp ha partecipato alla première britannica del film all’inizio di questo mese ed ha espresso gratitudine per aver avuto la possibilità di interpretare il re francese. In Italia il film, col titolo Jeanne du Barry – La favorita del re, è uscito al cinema lo scorso 30 agosto 2023.

Di seguito la dichiaraziome completa di Maïwenn diffusa da Variety, un intervento molto duro – come potete leggere – ma anche assolutamente meritevole di essere scorso per intero.

Avrei dovuto essere cauta fin dall’inizio perché era chiarissimo, ma ero cieca e ingenua. Al termine dell’intervista, mi sono resa conto che non mi era stata posta una sola domanda sul film ed era chiaro che questo giornalista stava cercando di fare storie, di trovare polemiche. Quando ho fatto un’osservazione sul fatto che Johnny fosse “spaventoso”, stavo parlando del suo carisma, della sua notorietà, del suo status di star, ecc. E sono rimasto scioccata quando ho scoperto che il giornale aveva intitolato “La troupe aveva paura [di Johnny Depp]” perché scritto così, e senza il suo contesto e le sue sottigliezze, non significa assolutamente più la stessa cosa. Il giornalista non ha voluto cogliere la sottigliezza delle mie parole. Vorrei essere molto chiaro: Johnny fa “paura”, nel senso che il suo carisma e il suo status di “re” sono impressionanti. Avrei dovuto usare la parola “impressionante” se avessi saputo che Charlotte O’Sullivan avrebbe usato le mie parole in modo così malizioso. Una cosa per me è ovvia: a Charlotte O’Sullivan non frega niente dei film e del cinema, e lei vuole solo scatenare polemiche. Ovviamente non le piace il cinema. Mentre siamo nel pieno del movimento #MeToo, ecco una giornalista che mi ha parlato solo degli uomini nel mio film o nella mia vita – attraverso il prisma degli uomini. Come se esistessi solo grazie agli uomini. Non una sola domanda sulla realizzazione del mio film, né sulle mie ispirazioni o altro. E poi si lamentano che non ci siano abbastanza registe donne. Non voleva parlare di me o del mio lavoro in sé. Questo è quello che personalmente chiamo falso femminismo! Ancora una volta, voglio essere molto chiaro: Johnny Depp è un attore eccezionale. Uno dei più grandi. Mi ha ricordato molto Brando: il suo genio e le sue sofferenze, la sua generosità e i suoi paradossi. Anche se abbiamo litigato più volte sul set, è una persona che rispetto e ammiro totalmente, ed è importante per me correggere la mia narrazione perché mi sento davvero tradita da questa intervista con Charlotte O’Sullivan.
 
Foto: Stephane Cardinale – Corbis/Corbis via Getty Images
 
Fonte: Variety
 

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