Nell’immortale tradizione dei deficienti in grado di salvare il mondo, Johnny English raccoglie il testimone dell’ispettore Clouseau, del tenente Frank Drebin e dell’agente Smart (in quella versione televisiva anni ’60 di Mel Brooks e Don Adams, poi ripresa sul grande schermo da Steve Carell). E torna al cinema otto anni dopo il suo fortunato esordio cinematografico (160 milioni di dollari incassati worldwide, a fronte di un budget di 40 milioni) con Johnny English – La rinascita. Protagonista assoluto è ovviamente Rowan Atkinson con quel suo volto stolido e pigro e quella riconoscibilissima mimica facciale e fisica che è diventata il marchio di fabbrica del celeberrimo Mr. Bean. Il film inizia con l’ex agente segreto che decide di abbandonare la vita da eremita che sta conducendo da cinque anni tra le montagne del Tibet per “rinascere” e tornare al suo vecchio mestiere. Ma per farlo deve passare per un improbabile training di arti marziali e meditazioni in un antico monastero tibetano. Al suo ritorno a Londra lo aspettano l’agente dell’MI7 Pamela Head (Gillian Anderson, alias la Scully di X-Files) e un intricato complotto internazionale che coinvolge, niente meno, che la CIA e il KGB. Obiettivo: sventare il progetto di assassinare il premier cinese… Armato degli ultimi gadget tecnologici a disposizione e della sua geniale imbranataggine, Johnny English non perderà occasione per mettere in pericolo il mondo intero e per ridurre in ridicolo l’intelligence britannica e i servizi segreti internazionali. Tra scene da slapstick comedy e un tipico british humor intriso di toni demenziali, il film travolge lo spettatore in un vortice di assurde disavventure. Il tutto scatenato dall’investigatore più irresistibilmente goffo della storia del cinema.
(Johnny English Reborn, Gb/Francia/Israele 2011)
Regia: Oliver Parker
Interpreti: Rowan Atkinson, Gillian Anderson, Rosamund Pike
Trama: L’imbranatissimo agente segreto Johnny English abbandona il suo esilio tra le montagne dell’Asia per sventare un complotto ai danni del premier cinese.
Genere: commedia
Durata: n.d.
Da vedere perché: ora che ha dato l’addio a Mr. Bean, le occasioni per godere dell’umorismo 100% british di Atkinson sono sempre meno.
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