Joss Whedon, il regista rompe il silenzio sulle accuse di Gal Gadot e Ray Fisher
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Joss Whedon, il regista rompe il silenzio sulle accuse di Gal Gadot e Ray Fisher

Le dichiarazioni del controverso cineasta responsabile del "disastro" Justice League scatenano nuove polemiche

Joss Whedon, il regista rompe il silenzio sulle accuse di Gal Gadot e Ray Fisher

Le dichiarazioni del controverso cineasta responsabile del "disastro" Justice League scatenano nuove polemiche

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Joss Whedon, il controverso regista di Justice League prima che Zack Snyder ne riprendesse il controllo con la sua versione, ha parlato per la prima volta delle numerose accuse rivolte contro di lui in questi anni. Da Gal Gadot a Ray Fisher, passando per Charisma Capenter e altri membri del cast di Buffy, Whedon ha risposto colpo su colpo e le sue parole hanno scatenato nuove polemiche.

Ne ha parlato in una lunghissima intervista al New York, in un profilo dal suggestivo titolo “The Undoing of Joss Whedon“. In uno dei primi passaggi, viene ricordato come Whedon avrebbe sofferto di abusi quando era un bambino, traumatici eventi che gli avrebbero causato una complessa sindrome post traumatica da stress, condizione che può portare a problemi relazionali, atteggiamenti auto distruttivi e molto altro. Non una giustificazione, ma per come viene raccontata la vicenda sembra si sia voluto dare contesto ad un atteggiamento da più parti ritenuto inaccettabile, tanto che Joss Whedon è ormai nella lista dei cineasti “cancellati”.

La prima accusa che il regista si trova a dover commentare, ripercorrendo la sua carriera, è quella di Charisma CarpenterJoss è sempre stato crudele con noncuranza. Ha creato ambienti di lavoro ostili e tossici fin dall’inizio della sua carriera – ha detto l’attrice di Buffy e AngelLo so perché l’ho provato di persona, ripetutamente». La sua testimonianza ha suscitato enorme clamore e spinto altri attori della serie a intervenire e accusare Whedon di comportamenti sbagliati sul set. Il diretto interessato, ora, dice: «Ero giovane. Gridavo, a volte devi farlo. Era un cast molto giovane ed in un attimo si trasformava in un cocktail party». E ancora: «La maggior parte della mia esperienza con Charisma è stata deliziosa. A volte faticava con le battute, ma nessuno sapeva dire una punch line come lei». Smentisce inoltre di averla chiamata «grassa» quando era incinta.

Le accuse di Charisma erano arrivate a seguito delle dichiarazioni di Ray Fisher, Cyborg nella problematica Justice League di Whedon. Accuse durissime le sue: Whedon avrebbe tagliato brutalmente la sua parte e addirittura richiesto che il colore della sua pelle fosse schiarito in fase di post-produzione. «Con tutto ciò che abbiamo attraversato nel 2020, quello è stato il punto di svolta». Il regista è tornato su questa vicenda, dichiarando il vero motivo per cui ha tagliato la sua parte: ha definito la storia di Cyborg «senza senso», nonostante avrebbe passato ore a parlarne con il diretto interessato. Alla fine, aggiunge: «Stiamo parlando di una forza malevola. Parliamo di un pessimo attore in entrambi i sensi».

In queste ore, online, sono numerosi i commenti a sostegno di Ray Fisher, molti dei quali ricordano le parole di Zack Snyder. Il regista, al contrario di Whedon, ha definito Cyborg e Ray «Il cuore del mio film». Fisher stesso, letta l’intervista, ha semplicemente tweetato: «Sembra che Whedon stia andando verso l’endgame alla fine… Invece che commentare tutte le bugie e le pagliacciate, oggi voglio celebrare il Martin Luther King Day» (il 17 gennaio).

Infine, Whedon ha commentato anche le parole di Gal Gadot: la star di Wonder Woman avrebbe dichiarato che il regista l’aveva minacciata di compromettere la sua carriera: «Joss si vantò delle problematiche avute con Gal e di aver avuto la meglio con lei – ha riferito l’Hollywood Reporter – Le disse che lo sceneggiatore era lui e che doveva solo stare zitta e pronunciare le sue battute, visto che aveva il potere di farla apparire incredibilmente stupida nel film».

A tutto questo, Whedon ha replicato così: «Non minaccio le persone. Chi fa questo tipo di cose? L’inglese non è la sua prima lingua [Gal Gadot è israeliana, ndr] e io tendo a essere fastidiosamente florido nei miei discorsi». Afferma poi di aver discusso con lei di una scena che voleva tagliare, dicendole che se avesse voluto liberarsi di lui avrebbe dovuto legarlo ad una rotaia e passare sul suo corpo morto. «Poi mi è stato detto che le avevo detto qualcosa circa il suo corpo morto e sul legare lei alle rotaie», ha spiegato Whedon. La diretta interessata, riporta la fonte, ha contestato la lettura dicendo di aver capito perfettamente cosa avesse detto. 

La risposta di Joss Whedon alle varie accuse rischia di essere la classica toppa peggiore del buco: giustificazioni e letture diverse, tuttavia, non sembrano aver presa sulla pancia della rete, scatenata in queste ore nel ricordare tutte le “malefatte” di un regista che una volta veniva portato in palmo di mano. 

Foto: Axelle/Bauer-Griffin/FilmMagic – Albert L. Ortega/Getty Images (Getty Images)

Fonte: New York

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