Mangiare si mangia, pregare si prega, amare insomma… Julia Roberts torna nei panni che predilige, ovvero quelli della donna della porta accanto, “comune” per lo standard americano, che in questo caso decide di mollare la sua deludente vita metropolitana di divorziata infelice per scoprire se stessa in un viaggio che la porterà a trovare, ovviamente, tutto quello che andava cercando. Amore compreso.
Basato sul libro di memorie di Elizabeth Gilbert, ambientato tra New York, Roma, Nuova Delhi e Bali, Mangia, prega, ama è una commedia romantica New Age perfetta per il pubblico femminile. Qualche divertito stereotipo (in Italia i valori della famiglia, il dolce far niente, la pizza napoletana, il “mangia” del titolo insomma), una parentesi mistica indiana col bravo Richard Jenkins (L’ospite inatteso), nei panni di un divorziato texano che la guiderà in un percorso spirituale (“prega”). Fino a Bali, a chiusura del viaggio, con l’“ama” incarnato da Javier Bardem: un amore tormentato, incerto, quasi impossibile, condizionato dalle paure di entrambi, ma si sa, all’ombra della mangrovie, tra una gita in barca e una passeggiata in bicicletta il finale non può che essere uno e uno soltanto, come in tutte le commedie romantiche dove recita Julia. Stavolta diretta dal lanciatissimo Ryan Murphy, il creatore dei serial di successo Nip/Tuck e Glee.
Mangiare, pregare, amare: quale delle tre preferisce fare?
«Non credo ci possa essere una senza l’altra. Sono tutte collegate e fanno tutte parte di un unico concetto: stare bene, ambire alla felicità».
Che cosa le è rimasto dell’Italia?
«Qualche chilo in più che non sono ancora riuscita a perdere, e che non credo perderò più a questo punto! (ride) Non facevo altro che mangiare, per esigenze di copione e anche per piacere. Ricordo che una mattina alle otto avevo già una pizza davanti e ho dovuto mangiarla. Meno male che con quel caldo non mi hanno obbligato a mangiare la trippa. E poi ho tanti amici in Italia, quindi anche con loro non si faceva altro che sedersi a tavola. Insomma, sono entrata assolutamente nella parte e non credo di avere mai mangiato così tanta pasta in vita mia!».
Come sempre, lei ha avuto grande influenza sulla produzione. Ha lottato perché si girasse in vere location, anziché in studio a Los Angeles?
«Lo abbiamo voluto tutti, ci sembrava la cosa giusta per raccontare al meglio questa storia. Ha aiutato anche me come attrice a cambiare direzione, ad adattarmi al nuovo ambiente e anche alla storia. Non ho il talento necessario per poter fare da sola, magari davanti a un green screen guardando il nulla. Andare nei posti reali mi ha aiutato a trovare ed esprimere le sensazioni che la protagonista descrive nel libro».
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Julia Roberts è sposata dal 2002 col cameraman Daniel Moder. Hanno tre figli: i gemellini Hazel Patricia e Phinnaeus Walter (5 anni) e Henry (3 anni)
Una delle passioni della Roberts è quella per la buona tavola, specie italiana. Durante le riprese a Roma e Napoli, si è dunque concessa abbondanti dosi di pasta e pizza. Qualche chilo l’ha messo su “in proprio”, al resto però c’ha pensato il make-up con speciali protesi
Julia Roberts insieme a Javier Bardam (41 anni), che rappresenta l’amore
Mangia, prega, ama è tratto dall’omonimo libro autobiografico di Elizabeth Gilbert (in Italia edito da Rizzoli). Julia l’aveva letto molto prima di girare il film, e lo aveva amato molto
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