Dimenticatevi per un attimo le armi, le esplosioni e l’azione come siete abituati a viverla nei videogame, magari in un action o in uno sparatutto. Jurassic World Evolution non è nulla di tutto questo. Insomma, non vi ritroverete nei panni di un paleontologo stile Chris Pratt, intento a rincorrere, domare e abbattere dinosauri rischiando costantemente la pelle. In questo videogame gestionale il vostro ruolo sarà più vicino a quello del professor Hammond interpretato da Richard Attenborough nel primo Jurassic Park, ovvero quello di un imprenditore impegnato nella creazione di un parco preistorico che metterà continuamente alla prova il vostro istinto e le vostre doti strategiche. Una volta preso il comando della Hammond Foundation (chiaro riferimento al kolossal di Spielberg datato 1993) dovrete costruire il vostro zoo preistorico partendo dalle fondamenta, pensando a una struttura adatta, funzionale ma soprattutto sicura per i suoi visitatori. Una volta gettate le basi del vostro Jurassic Park dovrete poi decidere come popolarlo: utilizzando sequenze di DNA ricavato dai fossili avrete a disposizioni diverse specie con cui attrarre il pubblico, mantenendo sempre sott’occhio costi e ricavi onde evitare la bancarotta.
L’equazione che bisogna continuamente bilanciare è piuttosto semplice: più le creature che sintetizzate in laboratorio sono particolari, grandi e feroci, più gente torna a visitare il parco. Ma dall’altra parte vi ritrovate a spendere per misure di sicurezza sempre più costose e a gestire specie e predatori che rischiano di annientarsi a vicenda. I vostri obiettivi sono fatturato e reputazione, ma ci sono una serie di parametri e di imprevisti che possono cambiare il vostro status in un attimo. A garantire profondità e varietà di gioco, dietro a Jurassic World Evolution c’è lo sviluppatore Frontiers, gli stessi del kolossal spaziale Elite Dangerous. Quasi superfluo commentare il colpo d’occhio e il numero di dettagli che è possibile notare all’interno del parco. Le creature hanno movenze e comportamenti assolutamente credibili e pare che inizialmente il gioco preveda addirittura tra le 40 e 50 specie differenti. Si passa dai mansueti erbivori, come i brachiosauri, fino ai temibili T- rex, che non esiteranno ad attaccare tutto ciò che si muove all’interno del loro recinto. Se da una parte potete divertirvi personalizzando il layout del parco (creando ad esempio foreste, corsi d’acqua e laghi necessari per l’abbeveramento, oppure modificando le recinzioni e i punti d’accesso del personale dedicato), dall’altra il vostro centro ricerche vi chiederà di investire per portare alla luce nuovi reperti da cui ricavare un nuovo codice genetico ed espandere le attrazioni del parco.
E si potranno perfino incrociare DNA di creature diverse, ma attenti a non commettere lo stesso errore della dottoressa Claire (Bryce Dallas Howard) in Jurassic World: il risultato potrebbe essere molto pericoloso… In tutto questo andranno poi gestiti i “piccoli” problemi quotidiani, come i dinosauri malati da rimettere in sesto, oppure le creature da sedare ricorrendo a un elicottero armato con dardi narcotizzanti. E non mancano neppure gli imprevisti atmosferici: un tornado potrebbe danneggiare le strutture, oppure un semplice temporale potrebbe provocare un momentaneo calo di corrente lasciando disarmate le recinzioni elettrificate.
Nel corso del gioco potrete espandere il vostro parco preistorico attraverso cinque isole differenti, caratterizzate da un livello di difficoltà crescente: non a caso si tratta delle isole delle Cinque Morti, che i fan della saga cinematografica conoscono molto bene. Nel corso del gioco sarete poi accompagnati da una sorta di grillo parlante sempre pronto a darvi consigli su come progredire. La voce è quella del professor Ian Malcolm (lo scienziato interpretato nella saga da Jeff Goldblum) ed è un tocco che contribuisce a immergervi ancora più profondamente nelle atmosfere del film.
Jurassic World Evolution sarà disponibile per PS4 e Xbox One dal 2 luglio.