Manca pochissimo all’esordio nella sale del cinecomic Warner Bros. Justice League, al cinema dal prossimo 16 dicembre. Coloro che hanno seguito le varie fasi della lavorazione ricorderanno benissimo che si è trattata di una produzione molto travagliata, dopo che Zack Snyder, regista scelto inizialmente per il progetto, ha dovuto abbandonare il set per una grave tragedia familiare.
Nonostante ormai sia quasi certo che il film abbia assunto toni molto differenti da quanto visto ad esempio in Batman v Superman, abbandonando il mood dark a favore di un’atmosfera – a quanto pare – decisamente più leggera, per fare chiarezza su quanto, effettivamente, hanno inciso sul film i reshoot operati da Joss Whedon, è intervenuto il producer Charles Roven.
In un’intervista rilasciata al The Washington Times e ripresa da Screen Rant, Roven ha puntualizzato sul fatto che Justice League, alla fine, risulterà comunque un’opera coerente e il risultato della visione di un solo regista, ovvero Zack Snyder: «L’obiettivo che volevamo ottenere alla fine era quello di assicurare al pubblico un risultato coerente e coeso. Nel film ovviamente è presente anche l’imprinting di Joss Whedon, ma quando è intervenuto gli attori avevano praticamente completato tutte le loro parti, in pratica l’80/85% della produzione era già stata filmata ed è stata mantenuta. In pratica il suo lavoro si è limitato al 15-20% dell’intero film».
La linea di Roven in realtà non si discosta molto da quanto era emerso finora, ma mai nessuno prima era stato in grado di rivelare una percentuale specifica relativamente alla quantità di materiare filmato da Whedon una volta coinvolto nel progetto. Difficile scoprire al momento su quali aspetti si sia soffermato prevalentemente il regista, ma le risposte arriveranno tra pochi giorni, quando il cinecomic DC sarà finalmente nelle sale.
Foto: © Atlas Entertainment/Cruel & Unusual Films/DC Comics/DC Entertainment/Dune Entertainment/Lensbern Productions/Warner Bros.
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