Keanu Reeves si scaglia contro la nuova “moda” emergente nel mondo del cinema: «È spaventoso»
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Keanu Reeves si scaglia contro la nuova “moda” emergente nel mondo del cinema: «È spaventoso»

L'attore di Matrix e John Wick ha fatto anche inserire una clausola speciale nei suoi contratti proprio su questo tema

Keanu Reeves si scaglia contro la nuova “moda” emergente nel mondo del cinema: «È spaventoso»

L'attore di Matrix e John Wick ha fatto anche inserire una clausola speciale nei suoi contratti proprio su questo tema

keanu reeves john wick

Keanu Reeves non ci sta! Nonostante sia noto per la sua proverbiale gentilezza e affabilità, la star di John Wick e Matrix ha qualcosa da dire sulla nuova “moda” che si sta facendo largo nel mondo del cinema e non solo: il deepfake.

La pratica non è esattamente una novità dell’ultima ora, ma dopo anni di utilizzo illecito e spesso a sfondo pornografico (come ha denunciato già nel 2019 Scarlett Johansson), adesso la svolta tecnologica sta prendendo piede anche in ambienti più “alti” e di primo piano. 

Durante un’intervista con Wired, Keanu Reeves ne ha parlato in termini molto critici, ricordando come già nei primi anni 2000 una sua performance è stata cambiata con l’utilizzo del digitale: «Hanno aggiunto una lacrima sul mio viso, e ho pensato: ‘Eh?!’. Era come non se non dovessi neppure essere lì». Per questo motivo, ha confermato di aver fatto aggiungere nei suoi contratti una clausola specifica per impedire agli studios di modificare digitalmente le sue performance.

La star, come tante altre d’altronde, teme che in questo modo possa essere lesa l’importanza artistica del suo lavoro. «Quando offri una performance in un film, sai che verrai tagliato, ma sei comunque partecipe della cosa – ha dichiaratoSe vai nella terra del deepfake, non ha nulla del tuo punto di vista. Questo è spaventoso».

Ha poi aggiunto che a suo parere sarà «interessante vedere come gli esseri umani gestiranno queste tecnologie. Stanno avendo un tale impatto culturale e sociologico e vengono studiati. Ci sono tanti “dati” su questo comportamento ora». Reeves si è poi lasciato andare ad una considerazione a tratti “boomer”, raccontando di come un 15enne, mentre parlavano di Matrix e della lotta tra Neo e il reale, gli avrebbe risposto «Che cosa importa se è reale?».

«Le persone stanno crescendo con questi strumenti – ha commentato – Ascoltiamo già musica creata dall’intelligenza artificiale nello stile dei Nirvana, c’è l’arte digitale NFT. È bello, guarda cosa possono fare queste macchine così carine! Ma dietro c’è una corporatocrazia che sta cercando di controllare quelle cose. Culturalmente, socialmente, dovremo confrontarci con il valore del reale o il non valore. E poi cosa ci verrà spinto addosso? Cosa ci verrà presentato?».

Una domanda sospesa che preoccupa molti, non solo nel mondo del cinema, come dimostrano i recenti casi di Midjourney, ChatGTP e le rivendicazioni degli sceneggiatori in sciopero (anche) per garantire che nessun intelligenza artificiale possa mai “rubargli” il lavoro.

Cosa ne pensate? Siete d’accordo con il punto di vista di Keanu Reeves? Diteci la vostra nei commenti.

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Foto: Cindy Ord/WireImage

Fonte: Wired

 

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