L’attore Kevin Spacey, che oggi – 26 luglio – compie 64 anni, è stato assolto da un tribunale di Londra nell’ambito del processo in cui era accusato di aver aggredito sessualmente quattro uomini, tra il 2001 e il 2013, nel Regno Unito. 

Il processo aveva aperto i battenti un mese fa, ma delle dodici accuse tre erano naufragate: delle nove rimaste sul campo, sette erano relative all’aggressione sessuale e una per induzione ad attività sessuali non consensuali, come ricevere una penetrazione da parte del divo de I soliti sospetti e Seven. 

Per tutti i casi di cui sopra, Spacey è stato giudicato non colpevole e ha accolto la sentenza che lo scagionava in lacrime, dopo 12 ore e 26 minuti di dibattimento. Nel precedente processo conclusosi ad ottobre, la giuria ha ritenuto non colpevole Kevin Spacey nella causa da 40 milioni di dollari intentata dall’attore Anthony Rapp. Si tratta del caso mediatico che ha fatto deflagrare la sua carriera, capitato nel pieno del movimento #MeToo. A seguito di quelle accuse, Spacey ha fatto coming out. In quel periodo è stato licenziato dalla serie House of Cards, rimosso digitalmente da Tutti i soldi del mondo e negli ultimi anni ha preso parte quasi esclusivamente a film minori rispetto ai suoi standard, come l’italiano L’uomo che disegnò Dio di Franco Nero.

L’avvocato della difesa di Spacey, premio Oscar per I soliti sospetti e American Beauty, ha sostenuto che tre dei quattro accusatori hanno mentito riguardo il prestigio esercitato da Spacey per forzare queste persone ad avere rapporti sessuali con lui. Gli accusatori sono rimasti anonimi, diritto riconosciuto dalla legge britannica in casi come questi: si sa solo che sono uomini, di età compresa tra i 30 e i 50 anni. 

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Fonte: Deadline

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