King Kong 360 3D, tanto fumo e “poco” arrosto
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King Kong 360 3D, tanto fumo e “poco” arrosto

Abbiamo provato per voi la giostra di Peter Jackson, che è stata da poco inaugurata agli Universal Studios Hollywood: ecco le nostre impressioni

King Kong 360 3D, tanto fumo e “poco” arrosto

Abbiamo provato per voi la giostra di Peter Jackson, che è stata da poco inaugurata agli Universal Studios Hollywood: ecco le nostre impressioni

Una nostra collaboratrice è volata agli Universal Studios di Hollywood, dove ha provato la nuova attrazione King Kong 3D – 360, inaugurata lo scorso 30 giugno… Ecco il suo diario!


L’attrazione, progettata da Peter Jackson in persona e realizzata insieme alla Weta Digital, è andata a rimpiazzare la vecchia attrazione degli Studios dedicata a King Kong, andata distrutta nell’incendio del 2008.

King Kong 3D è realizzato all’interno di un teatro di posa che contiene il sistema di proiezione 3D Sorround Digital più grande mai realizzato al mondo, composto da due schermi (opposti sui due lati) alti 12 metri e lunghi 54. Per le proiezioni sono utilizzati 16 proiettori Ultra-HD che proiettano le immagini con una frequenza di 64 frame per secondo, il che rende le immagini incredibilmente fluide e realistiche.

Questi sono i “fatti”, come ci vengono descritti dal sito ufficiale, ma veniamo alla “prova sul campo”. Una piccola premessa è d’obbligo: arrivati a Los Angeles si capisce subito quanto sia stato investito per la pubblicità di questa attrazione. Maxi cartelloni pubblicitari campeggiano in ogni angolo della città, dentro e fuori: scendi dall’aereo e, al ritiro bagagli, in bella vista il faccione di King Kong ti chiama verso gli Studios, esci dall’aeroporto e non vedi altro che autobus e taxi con stampata la pubblicità dell’attrazione, prendi la macchina a noleggio e ti danno il coupon per lo sconto agli Universal per vivere “l’esperienza 3D più incredibile”, vai in hotel ed ecco un altro coupon sconto che campeggia in bella vista sul bancone. Ma non finisce qui, compri una lattina di Coca-Cola e, anche lì, il “gorillone” ti dice che se la consegni alla cassa degli Studios avrai uno sconto sul biglietto. Insomma il messaggio è più che chiaro: non puoi andar via da Los Angeles se non sei prima passato agli Studios a vedere King Kong 3D!

Chiusa parentesi, possiamo ora parlare dell’attrazione che, va specificato, non è un’attrazione a sé ma è integrata nello Studio Tour. Lo Studio Tour è un “viaggio” di un’ora (a bordo di un pulmino) – il biglietto, valido per due giorni, costa 74 dollari –  che ti accompagna fra i vari set allestiti per film e serie tv (La guerra dei Mondi, Changeling, Ritorno al futuro, Psycho, la Wisteria Lane di Desperate Housewives e molti altri). Tra un set e l’altro ogni tanto il pulmino viene “inghiottito” in qualche attrazione dinamica tra cui il tanto sbandierato King Kong 3D.

Bene, eccoci pronti a entrare nel tunnel che ci catapulterà a Skull Island; Peter Jackson compare sullo schermo del pulmino e comincia a descriverci l’attrazione e a prepararci a questa “incredibile” esperienza. Inforchiamo gli occhialini (decisamente scomodi e rovinati, visto che vengono ammassati in grandi scatole tenute al sole e non sono usa e getta) ed ecco che, dopo qualche secondo di buio lo spettacolo inizia. Ci troviamo in una giungla fitta di vegetazione popolata di animali preistorici, qualche attimo di tranquillità per abituare la vista a ciò che ci circonda ed ecco che cominciano i “guai”. Il pulmino viene “assalito” da dinosauri, pipistrelli ed altre creature, un crescendo di suoni,  immagini e scossoni fino ad arrivare allo scontro finale tra King Kong e il T-Rex. Il pulmino ha la peggio e “cade” in un baratro, giù a perdifiato fino ad atterrare fortuitamente su alcune liane. Siamo tutti salvi, il veicolo ritorna sul binario e si prosegue con il tour.

Sono passati non più di due minuti e mezzo, compreso l’ingresso e la “preparazione”… Che dire? Un po’ di delusione c’è, se non altro perché, dopo tutto questa pubblicità, ti aspetti qualcosa di veramente strabiliante e invece ti ritrovi un po’ con l’amaro in bocca.

Assolutamente nulla da dire sul coinvolgimento dei sensi, un sorround ineccepibile e un perfetto inserimento dinamico del pulmino nella sequenza ma, per quanto riguarda il 3D, bisogna riconoscere che, al di là dello stupore, nelle scene iniziali riesci veramente ad “entrare” nella giungla, dopo pochi secondi, complici gli scossoni e gli occhialini di “scarsa qualità”, un po’ l’effetto si perde e ci si ritrova a vivere l’esperienza come se fosse un “semplice” cinema dinamico, un po’ più avvolgente.

Insomma una grande preparazione un grande “hipe” per un’attrazione relativamente di breve durata, (potremmo dire che la sua durata è inversamente proporzionale al costo della realizzazione dell’attrazione stessa, che si aggira intorno ai 100 milioni di dollari), che così tanto speciale non è, e forse lo pensano anche gli americani che, stranamente, non hanno fatto l’applauso di approvazione all’uscita dal tunnel, e ciò qualcosa vorrà dire.


Ecco il video dell’attrazione:

Di seguito le immagini e il video realizzato a Santa Monica per promuovere l’attrazione qualche giorno prima dell’inaugurazione, pubblicate dal sito Ninjamarketing.


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