Karen (Aubrey Plaza) è una mamma single che regala a suo figlio Andy (Gabriel Bateman) una bambola “buddy” per il suo compleanno, totalmente ignara della natura mostruosa del giocattolo, creato in uno stabilimento del Vietnam e pronto a scatenare tutte le sue potenzialità assassine in un gioco al massacro al quale sarà difficile sopravvivere.
Il regista norvegese Lars Klevberg, dopo essersi cimentato con la versione lunga del suo cortometraggio Polaroid in un film omonimo uscito di recente e incentrato sulla componente vintage della paura, entra nel panorama dei reboot horror dei nostri tempi dalla porta principale col remake del classico diretto da Tom Holland (omonimo del giovane Spider-Man odierno) nel 1988, divenuto un piccolo grande cult per i fan dell’horror.
Lo fa replicando in maniera pedissequa gli schemi narrativi e le svolte centrali del prodotto originale, ma provvedendo allo stesso tempo ad aggiornarne gli spunti in chiave contemporanea. La bambola assassina Chucky, doppiata in questa nuova versione da Mark Hamill (una scelta decisamente sorprendente e azzeccata) si rinnova con un design piuttosto efficace, che rivaleggia attraverso una buona resa complessiva, sul piano grafico e non solo, col suo spietato monologo di trentuno anni fa.
Il film è arrivato ieri nelle nostre sale, in anticipo di un giorno rispetto alla release negli Stati Uniti dove uscirà il 21 giugno, e in fondo all’articolo trovate il link per leggere la recensione nel dettaglio.
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