Da ieri, giovedì 12 ottobre 2023, è disponibile su Netflix la serie La caduta della casa degli Usher, nuova e ultima fatica di Mike Flanagan per la piattaforma streaming, prima del suo passaggio a Prime Video. L’apprezzatissimo autore ha attinto in pieno ai racconti di Edgar Allan Poe per questa serie, ma forse il libro da considerare non è quello riportato nel titolo.
ATTENZIONE: contiene spoiler sui primi episodi della serie La caduta della casa degli Usher
Dopo The Haunting, Midnight Mass (QUI la nostra recensione) e The Midnight Club, la nuova serie di Flanagan a prima vista è un adattamento del racconto del terrore scritto dal celebre scrittore inglese nel 1839, inserito poi nella raccolta Racconti del grottesco e dell’arabesco. È la storia di una potente famiglia e del loro declino, che Netflix ha adattato trasportandolo ai giorni nostri e rendendo Roderick Usher (Bruce Greenwood) un magnate dell’industria farmaceutica, sotto processo per aver distribuito un antidolorifico estremamente pericoloso e letale.
La vicenda però si intreccia con aspetti oscuri quando il potente capofamiglia inizia ad essere tormentato da alcune visioni e soprattutto i suoi sei figli iniziano a morire in modo tragico e raccapricciante, uno dopo l’altro. Il trait d’union sembra essere tale Verna, personaggio interpretato da Carla Gugino. Il racconto alla base è stato adattato numerose volte (12 i film usciti finora, l’ultimo nel 2008) e qui pesantemente rimaneggiato, ma non è l’unica influenza di Poe che Flanagan ha sfruttato.
Nascosti in bella vista ci sono infatti degli indizi che puntano verso un altro suo celebre racconto, ovvero La maschera della morte rossa, scritto nel 1842. A renderlo evidente sono alcuni elementi riscontrabili non solo nei primi due episodi, ma anche nel poster stesso della serie (che vedete in copertina in questo articolo). Nel racconto originale il protagonista è il Principe Prospero (stesso nome del figlio più piccolo di Roderick), che si barrica in casa insieme a 200 invitati alla sua festa mentre una piaga devasta la regione. Nella magione, fa preparare sette diverse stanze con altrettanti colori alle finestre.
I colori sono: blu, viola, verde, arancione, bianco, violetto e rossa. Facendo attenzione, si nota che sono praticamente gli stessi colori indossati dai protagonisti de La caduta della casa degli Usher nel poster! Fatta eccezione per il giallo (comunque vicino all’arancione), i figli e la sorella Madeline rappresentano quindi un pezzo del puzzle raccontato in La maschera della morte rossa, uno dei libri che lo stesso Mike Flanagan ha consigliato ad un fan (QUI) per arrivare preparato alla visione della serie. Il numero sette è fondamentale nel simbolismo e così i colori scelti sembrano rappresentare al meglio non solo i peccati capitali ma anche il tragico destino dei personaggi.
Il primo indizio è contenuto proprio nella seconda puntata, quella in cui muore il primo dei figli, Prospero per l’appunto. Il giovane incontra la morte quando organizza una festa privata estremamente lussuriosa e in cui prevale il colore rosso: dall’impianto anti-incendio che avrebbe dovuto spruzzare acqua esce un acido corrosivo potentissimo che scioglie la pelle di tutti gli invitati. Tutti elementi (il nome, la festa, i colori e la piaga) che rimandano più a quel racconto di Poe che a quello che dà il nome alla serie Netflix.
Se avete appena iniziato a guardarla, ora sapete che potete interpretare le vicende di La caduta della casa degli Usher usando il codice segreto che fa riferimento a La maschera della morte rossa. Una curiosità che rende ancora più simbolica e appassionante la nuova serie horror.
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Foto: MovieStills
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