Tra le novità da non perdere in questa estate cinematografica, vi attende dall’11 luglio al cinema Fly Me To The Moon, il film di Greg Berlanti, con Scarlett Johansson e Channing Tatum, che racconta da una prospettiva del tutto inedita e avvincente la vita nella stazione NASA nelle settimane fatidiche che precedettero lo sbarco dell’uomo sulla Luna, il 20 luglio del 1969. Nel nostro primo articolo vi abbiamo già parlato di tre imperdibili classici dedicati ai viaggi interstellari e il mito della conquista della Luna. Ma il nostro approfondimento prosegue, aprendosi anche all’universo delle serie Tv.
Tra i film più interessanti e meno celebri sul tema vi segnaliamo poi Uomini veri di Philip Kaufman (1983), vincitore di 4 premi Oscar, tra cui Miglior montaggio e Miglior colonna sonora. Si tratta dell’adattamento cinematografico del saggio La stoffa giusta (The Right Stuff) di Tom Wolfe, sagace giornalista (noto per aver coniato il famigerato termine radical chic). La trama ripercorre l’evoluzione tecnologica della NASA tra il 1947 e gli anni ’60, concentrandosi in modo particolare sui piloti collaudatori e gli astronauti del leggendario Progetto Mercury. Ai Mercury Seven, ovvero gli uomini che animarono il primo programma spaziale e i loro diversi destini, sarà dedicata anche la serie remake del 2020 The Right Stuff – Uomini veri, disponibile in streaming su Disney+. Patrick J. Adams interpreta il protagonista John Glenn, primo americano ad essere lanciato in orbita intorno alla Terra, rimanendo 4 ore e 55 minuti nello spazio il 20 febbraio 1962 con la missione Mercury-Atlas 6.
La leggendaria impresa di John Glenn viene ripresa anche nella trama de Il diritto di contare, titolo originale Hidden Figures (2016) di Theodor Melfi. Tratto dal saggio omonimo di Margot Lee Shetterly, racconta la storia vera della fisica afroamericana Katherine Johnson, prima emblematica figura di scienziata e donna nera che nell’America della segregazione razziale seppe imporsi come fondamentale collaboratrice della NASA, calcolando le traiettorie prima per il Programma Mercury e quindi per la missione Apollo 11, la prima a portare finalmente l’uomo sulla Luna. Taraji P. Henson, Octavia Spencer, Janelle Monáe, Kevin Costner, Kirsten Dunst e il caro vecchio Sheldon Cooper di The Big Bang Theory, Jim Parsons, sono i grandi interpreti di questo bel film corale, il quale condivide in effetti con Fly Me To The Moon un dettaglio fondamentake. Ovvero, l’intuizione di incentrare il racconto della corsa allo sbarco sulla Luna non solo attraverso i volti noti degli astronauti, ma attraverso la miriade di personalità e professionisti che animavano la stazione NASA in quegli anni carichi di aspettative, ricerche, delusioni, tentativi falliti e ancora nuove geniali sperimentazioni, che condurranno infine a un traguardo che sembrava oltre i limiti della Fantascienza.
Una versione alternativa rispetto alla storia reale è infine al centro di una delle serie di maggior successo prodotte da Apple TV+, For All Mankind. Giunta alla quarta stagione è già rinnovata per la quinta, la serie creata da Ronald D. Moore, Matt Wolpert e Ben Nedivi immagina che la corsa verso la Luna non sia stata vinta dagli USA ma dai Sovietici, mentre gli Americani con le missioni Apollo esplorano la regione del polo sud lunare, fino a creare la loro base lunare. Lo show prosegue così dagli anni ’60 agli anni ’80 e ’90, mentre il titolo si ispira alla storica placca che nella realtà venne deposta dagli astronauti Neil Armstrong e Buzz Aldrin sul suolo lunare. Le parole incise sulla targa, «We came in peace for all mankind» («Siamo venuti in pace per tutta l’umanità»), tornano anche in Fly Me To The Moon, insieme all’indimenticabile battuta di Armstrong: «That’s one small step for man, but giant leap for mankind» («Questo è un piccolo passo per l’uomo ma un grande passo per l’umanità»).
Ma il nostro viaggio non è ancora terminato. Per scoprire il terzo e ultimo articolo dedicato ai migliori film e le serie a tema sbarco sulla Luna, continuate a seguirci!
© RIPRODUZIONE RISERVATA