La mancata nomination agli Oscar l’aveva portata a pesare di essere la snobbata numero uno di Hollywood. Ma, passata l’arrabbiatura, Jennifer Aniston ci ha messo una pietra sopra, e ora è pronta a parlare del suo ultimo, apprezzatissimo Cake.

Mentre si racconta ai microfoni dell’Hollywood Reporter, la star si presenta come una persona comune, con i suoi limiti e le sue difficoltà. Per esempio, tra le prove più dure che ha dovuto superare non c’è affatto, come tutti vorrebbero, quella della separazione da Brad Pitt. Non molto tempo fa l’attrice aveva fatto riferimento alla sua love story finita male parlando di sè come una persona pronta a perdonare.

Quanti infatti pensano che tra i due ci sia qualcosa, Jennifer Aniston smentisce categoricamente: «non ci parliamo tutti i giorni ma ci auguriamo reciprocamente il meglio. Nessuno di noi ha fatto qualcosa di male, a volte le cose succedono. L’importante è finirla con questa stronzata da soap-opera: non c’è alcun affair».

I problemi, si diceva, sono stati ben altri: per puro caso, le era stata diagnosticata una forma di dislessia con cui ha dovuto lottare per la propria affermazione personale e professionale a lungo. «L’ho scoperto per puro caso», racconta, «ero andata a fare una visita oculistica perchè mi avevano prescritto di mettere gli occhiali e, durante i controlli, si sono accorti che avevo un occhio pigro e che leggevo saltando avanti e indietro. Tutt’ora sono un po’ strabica e spesso nelle foto lo correggono. Allora avevo pensato di non essere intelligente e che sarei stata una buona a nulla. Ora che ho scoperto almeno le cause, posso capire perchè per tutta l’infanzia mi sono sentita sopraffatta dalle tragedie.»

Ma ora è tempo di guardare avanti, con un compagno inseparabile al suo fianco, lo sceneggiatore Justin Theroux, sarà forse arrivato il momento di pensare a una baby Jennifer? «Stiamo facendo del nostro meglio, ma non voglio che se ne parli in continuazione. Divento esausta e nervosa: è una questione molto personale. Chissà se accadrà! Se le cose si vogliono, succedono».

Fonte: THR